Il Consiglio regionale lombardo ha approvato, martedì 27 gennaio, la cosiddetta legge ‘anti-moschee’, che stabilisce regole urbanistiche piu’ complesse e costose per autorizzare l’apertura di nuovi edifici di culto. Ha votato a favore il centrodestra, contro le opposizioni.
La legge impone ai richiedenti di farsi carico delle spese per parcheggi, strade e impianti di video-sorveglianza (obbligatori). Ai progetti, di rispettare il “paesaggio lombardo”. Ai Comuni e’ data la facolta’ di indire referendum consultivi.
Le legge riguarda non solo l’Islam, ma anche la Chiesa cattolica, che ha convenzioni con lo Stato.
Per i musulmani, le richieste di autorizzazione di apertura di un luogo di culto in Lombardia saranno anche sottoposte a un ulteriore controllo da parte di una nuova Consulta regionale “per il rilascio di parere preventivo e obbligatorio sulla sussistenza dei requisiti” richiesti. I Comuni lombardi devono approvare entro 18 mesi un piano e, secondo la nuova legge regionale, avranno facolta’ di indire un referendum consultivo sulle richieste di aprire luoghi di culto, se lo strumento e’ previsto nei loro Statuti.
In ogni caso, per aprire nuovi edifici di culto in Lombardia bisognera’ tra l’altro garantire che sorgano a una “distanza minima” da altri; che abbiano una superficie di parcheggi pari ad almeno il doppio di quella dell’edificio; che siano dotati di impianti di videosorveglianza.
Gli ayatollah Il centrosinistra, che non conosce la Costituzione, ha votato compatto contro la nuova legge, presentando la forma di “incostituzionalità” della decisione.
milanotoday.it
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