Stampa araba: Isis e Qaida controllano il 4% del Libano

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Oltre il quattro per cento del territorio del Libano sarebbe ormai sotto il controllo dello Stato islamico (Isis) e del Fronte al Nusra, ovvero la filiale siriana di dell’organizzazione di a Qaida. E’ quanto scrive oggi il quotidiano panarabo “Al Sharq al Awsat” che cita abitanti di Arsal, città libanese a ridosso della frontiera siriana dove “dettano legge” i due gruppi jihadisti.

Secondo le fonti del giornale arabo, l’Isis starebbe per “proclamare il Califfato islamico nella zona di Jurud Arsal dopo aver cacciato l’Esercito libero siriano”; che è il braccio armato della cosiddetta opposizione moderata siriana. Non solo, ma stando a quanto hanno riferito dei proprietari delle cave di marmo diffuse nella vicina valle Wadi Hamid, “tre mesi fa, l’isis ci ha comunicato che questa zona è sotto il loro controllo e pertanto gli abitanti devono sottostare alla Sharia” (Legge islamica).

In particolare, un abitante quarantenne, parlando in condizioni di anonimato, ha affermato che i jihadisti “ci hanno fatto avere una circolare secondo la quale dobbiamo sospendere il lavoro durante la preghiera, vietare il fumo e pagare una imposta che finora non sappiamo di quanto sarà”. In cambio dell'”imposta”, i militanti dell’Isis hanno “assicurato che provvederanno a garantire la sicurezza e le proprietà”.

http://youtu.be/HWRurKlurYc

Sabato scorso, sul alcuni siti jihadisti si era diffusa la notizia di un’esplosione che avrebbe distrutto “il tribunale della Sharia” dell’Isis in Arsal; una voce che ha creato non poco sconcerto, in quanto si tratterebbe della prima volta in cui viene riconosciuta l’esistenza in Libano di tribunali islamici dell’organizzazione terroristica.

Nella zona di Arsal, ci sono circa 90 campi dove vivono circa 80mila rifugiati siriani fuggiti dalla guerra civile che ha devastato e continua a infuriare nel loro Paese. Lo scorso agosto i due gruppi jihadisti hanno tentato di infiltrarsi ad Arsal, provocando la reazione dell’esercito libanese; da allora oltre 20 soldati libanesi sono in mano alle due organizzazioni. tiscali