Secondo alcuni analisti il debito pubblico ellenico ammonta a 330 miliardi di euro (pari ad oltre il 175% del Prodotto interno lordo). Ecco come è distribuito.
Il 72% è in mano a istituzioni pubbliche. Nel dettaglio: il 60% è – attraverso il fondo di stabilità europeo (l’EFSF) e il Meccanismo europeo di stabilità (l’ESM) – dell’Unione europea, il 12% è invece del Fondo monetario internazionale. La Banca centrale europea possiede l’8% mentre il 15% sono titoli di debito trattabili sul mercato secondario, di questi l’11% sono bond e il 4% sono prestiti a breve termine.
Italia terzo creditore – L’Italia è esposta verso la Grecia per circa 40 miliardi di euro, se si considerano i prestiti bilaterali e le quote di partecipazione nel fondo salva-stati Esm, nella Bce e nell’Fmi. Lo calcola Bloomberg secondo cui, davanti al nostro Paese ci sono solo Germania (60 miliardi) e Francia (46 miliardi).
E se il debito venisse ridotto? – Un’eventuale riduzione del debito pubblico della Grecia, finalizzata a impedirne l’uscita dall’euro, comporterebbe costi per tutti i creditori. Unione europea compresa. Come già sottolineato, Bruxelles detiene buona parte del debito pubblico ellenico (il 44%) attraverso il Meccanismo europeo di stabilità, diviso – a sua volta – tra i Paesi membri. La Germania, ad esempio, ne ha una quota pari al 27%, superiore a quella di Francia (20%), Italia (18%) e Spagna (11,9%). tgcom24