Finanziamenti pubblici, Canzio: la ‘ndrangheta ha occupato il Nord

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Non è corretto parlare di “inflitrazione” della ‘ndrangheta al Nord. Per il presidente della Corte d’Appello di Milano, Giovanni Canzio, il termine più corretto è quello di “occupazione”. L’alto magistrato lo ha sottolineato nel corso del suo intervento alla cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario.

I processi “Infinito” che hanno decapitato diverse cosche della ‘ndrangheta attive in Lombardia, secondo Canzio dimostrano come “la presenza mafiosa al Nord debba essere ormai letta in termini non già di mera inflltrazione, quanto piuttosto di interazione e occupazione. E ciò – ha puntualizzato il presidente della Corte d’Appello di Milano – in forza di un diffuso controllo di intere aree del territorio, esercitato con il metodo intimidatorio e in un clima di omertà, che ne contente la penetrazioni negli interstizi della società, delle istituzioni, delle amministrazioni locali, dell’economia, dell’impresa e della finanza, secondo una strategia che ruota intorno al nucleo dei flussi dei finanziamenti pubblici e delle vicende corruttive per l’aggiudicazione delle relative opere, forniture e servizi”.

Da Canzio, infine, un paragone medico: “La forza di penetrazioni e la veloce diffusioni del potere nella ‘ndrangheta all’interno dei diversi gangli della società lombarda può paragonarsi all’opera distruttiva delle metastasi di un cancro”.