«Chi offende il Profeta è condannato a morte» e «anche l’Italia è nel mirino». Così l’imam radicale britannico, Anjem Choudary ai microfoni del Tg1.
«Le nuove vignette di Charlie Hebdo sono un atto di guerra dell’Occidente», ha aggiunto sottolineando che «se l’Italia continua a provocare il mondo islamico andando a portare aiuti al suo nemico o insultando il Profeta, ci saranno conseguenze anche da voi. Un giorno conquisteremo Roma. Vivrete tutti sotto la legge islamica. Lo so al 100%».
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Mentre cresce l’allarme in tutta Europa per possibili nuovi attacchi terroristici, i leader della Ue si riuniscono a Bruxelles con l’intenzione di unire le forze per rispondere alla sfida jihadista.
Il primo ministro inglese, David Cameron, ritiene “altamente probabile” un nuovo attentato sul territorio europeo.
Serve “una risposta unita dell’Europa alla sfida del terrorismo islamista””, ha detto il ministro Paolo Gentiloni.
La risposta, ha aggiunto, “deve essere fatta assieme alla stragrande maggioranza dei governi e dell’opinione pubblica islamici” e “richiede da parte nostra uno sforzo di maggiore condivisione di informazioni soprattutto sui voli aerei”.
In tema di misure antiterrorismo, oggi i 28 ministri degli Esteri Ue decideranno “un’importante presa di posizione politica sul provvedimento piu’ rilevante”, le norme sulla banca dati di informazioni riguardanti i passeggeri dei voli aerei. Secondo il capo della diplomazia italiana “c’e’ un delicato equilibrio da trovare fra privacy e sicurezza, ma non c’e’ dubbio che oggi dobbiamo mettere al primo posto la sicurezza senza rinunciare alle liberta’ europee”. Alla riunione partecipera’ anche il segretario generale della Lega Araba Nabil El Araby. La risposta, ha detto, deve essere unita e anche in collaborazione con i partner del mondo arabo, con uno scambio “di informazioni e intelligence”.
MOGHERINI, CON L’ISLAM SERVE DIALOGO – Il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, ha invitato a Bruxelles il segretario generale della Lega Araba Nabil El Araby: per affrontare l’emergenza del terrorismo all’Europa serve “rafforzare la cooperazione sia all’interno, con uno scambio di informazioni fra paesi e il lavoro comune dei ministri degli Esteri e di quelli degli Interni”, sia all’esterno, con la collaborazione con i paesi del mondo arabo.
Questo non e’ un problema fra l’Europa, o l’Occidente, e l’Islam: spesso il terrorismo colpisce i musulmani”. Cio’ che serve, quindi, e’ “dialogo e piena responsabilita’ di quello che facciamo e diciamo, di rispetto: e’ una priorita’ per l’Unione europea, e trovare un equilibrio fra liberta’ e rispetto”
ALFANO: IN ITALIA STATO DI MASSIMA ALLERTA – Dalla fine di dicembre l’Italua ha espulso 9 soggetti, specificamente 5 tunisini un turco, un egiziano, un marocchino e un pachistano. Lo ha annunciato ieri il ministro dell’Interno Angelino Alfano, sottolineando che il nostro Paese e’ in “stato di massima allerta”. Gli espulsi, ha spiegato “stavano qui da anni e due di loro hanno coinvolto le rispettive famiglie per mandarle in Siria a combattere”. Soggetti “autoradicalizzatisi sul web”, internauti “molto attivi” ma anche persone che hanno aderito all’Isis. Oltre 100 le persone sotto osservazione, anche se “non esiste una lista nera”, ma “un volume di monitoraggio che si fonda molto sulla riservatezza”. Il numero dei foreign fighters “e’ arrivato a 59”, tutte persone che “hanno avuto in qualche modo a che fare con l’Italia, fra cui “5 italiani partiti per la Siria”.