“Vedo che Renzi va in televisione a darmi dell’ipocrita, che i vicesegretari bollano come inspiegabile e ingiustificato il mio addio al Pd. Solo insulti e offese. Se un partito, invece di chiedersi le ragioni delle dimissioni di uno dei suoi fondatori, reagisce così, siamo alla frutta. Anzi, ormai al digestivo”.
Così, in un’intervista a ‘Repubblica’, Sergio Cofferati commenta le reazioni del Pd alle sue dimissioni all’indomani della sconfitta alle primarie in Liguria.In merito alla sua denuncia su presunte irregolità e brogli nelle primarie, a favore della sua concorrente Raffaella Paita, aggiunge: “Per un mese e mezzo ho informato la Serracchiani e Guerini, i due vice di Renzi, dello scempio che si stava consumando in Liguria, dei rischi di inquinamento del voto, della partecipazione organizzata del centrodestra con l’Ncd e anche Forza Italia alle nostre consultazioni per votare e far votare la Paita, con la partecipazione attiva di certi fascistoni mai pentiti, e la presenza perfino di personaggi in odor di mafia ai gazebo e ai seggi”. Ma dal vertice del Pd non sarebbe arrivata “nessuna risposta – spiega Cofferati -. Così i pericoli che temevo, si sono puntualmente avverati.
Il risultato in tredici seggi, dove per una manciata di euro sono stati convogliate file di poveri stranieri, è stato annullato dalla commissione di garanzia. Sta indagando la procura di Savona e forse anche quella di Genova si muoverà. Ed è scesa in campo anche la Dda, la direzione distrettuale antimafia”.
Secondo l’onorevole “Era stata pianificata una vittoria a tavolino, con l’appoggio del centrodestra. Alcuni suoi esponenti, come il segretario regionale Ncd Saso, l’ex senatore forzista Orsi, il fascista Minasso, lo avevano pubblicamente dichiarato. Quando io ho dato la mia disponibilità e sono entrato in campo, ho scompaginato i loro disegni. E l’organigramma di potere era già pronto”. E aggiunge: ” La segreteria nazionale è stata, diciamo, assente, distratta, lontana. Salvo negli ultimi giorni, quando è piombata il ministro Pinotti a sostenere la Paita e una formula politica per la regione che mai si era discussa qui, e che io mai avrei appoggiato: le larghe intese con il centrodestra, l’esportazione anche in Liguria del modello nazionale renziano”.
“Per realizzare questo modello politico – continua Cofferati – si è fatto ricorso in modo spregiudicato al sostegno del centrodestra nelle primarie del nostro partito. E anche all’inquinamento con voti comprati. Sta tutta qui la ragione delle mie dimissioni, la ferita politica che si è aperta nel Pd, e non solo in Liguria. Sono stati cancellati i valori stessi su cui è nato il Partito democratico”.
E denuncia anche attacchi personali: “Ogni giorno della campagna sono stato insultato, in particolare dal sindaco di La Spezia”. Cofferati annuncia, inoltre, che non lascerà il seggio a Strasburgo, anche se ottenuto con i voti del Pd. “Sono stato rieletto con 120 mila voti – spiega -. Alcuni hanno segnato il mio nome perché era nella lista nella Pd. Molti altri perché hanno scelto Cofferati e di conseguenza la lista del partito”.
(LaPresse)