Bergoglio: i cattolici non fanno figli come conigli, 3 per coppia vanno bene

“Alcuni credono che – scusatemi la parola, eh – per essere buoni cattolici dobbiamo essere come conigli, no? No, paternità responsabile”.

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Così Papa Francesco, intrattenendosi con i giornalisti sul volo che lo ha riportato dalle Filippine a Roma, ha parlato della natalità. Un giornalista – riporta la Radio vaticana – ha sottolineato che secondo dei sondaggi la maggioranza dei filippini pensa che la crescita enorme della popolazione filippina sia una delle ragioni più importanti per la povertà enorme del paese, e nella media una donna nelle filippine partorisce più di tre bambini nella sua vita.

“Io credo – ha risposto Bergoglio – il numero di 3 per famiglia che lei menziona credo che è quello che dicono i tecnici che è importante per mantenere la popolazione, no? 3 per coppia. Quando scende questo, accade l’altro estremo, che accade in Italia, dove ho sentito – non so se è vero – che nel 2024 non ci saranno i soldi per pagare i pensionati”. La “parola chiave” per rispondere “è quella che usa la Chiesa sempre, anche io: paternità responsabile. Come si fa questo? Col dialogo. Ogni persona, col suo pastore, deve cercare come fare quella paternità responsabile. Quell’esempio che ho menzionato poco fa, di quella donna che aspettava l’ottavo e ne aveva sette nati col cesareo. Ma questa è una irresponsabilità. ‘No, io confido in Dio’. ‘Ma guarda, Dio ti da i mezzi, sii responsabile’. Alcuni credono che – scusatemi la parola, eh – per essere buoni cattolici dobbiamo essere come conigli, no? No, paternità responsabile”.

Scrivendo la Humanae vitae, enciclica che vietò i metodi di contraccezione artificiali ai cattolici, Paolo VI, ha spiegato quindi Bergoglio, non era “arretrato”, ma “profeta” perché intuì i rischi del “neo-malthusianesimo”, ossia il “controllo dell’umanità da parte delle potenze”, ma di fronte ai “problemi personali” lo stesso Giovanni Battista Montini raccomandò ai confessori di essere “misericordiosi”.

“E’ vero che l’apertura alla vita è condizione del Sacramento del matrimonio”, ha detto il Papa, come riportato dalla Radio vaticana. “Paolo VI ha studiato questo con una commissione, come fare per aiutare tanti casi, tanti problemi, problemi importanti che fanno l’amore della famiglia. Problemi di tutti i giorni. Tanti, tanti, no?, ma c’era qualcosa di più. Il rifiuto di Paolo VI non era soltanto ai problemi personali, sui quali dirà poi ai confessori di essere misericordiosi e capire le situazioni e perdonare o essere misericordiosi, comprensivi, no? Ma lui guardava al neo-Malthusianismo universale che era in corso. E come si chiama questo neo-Malthusianismo? Eh, è il meno dell’1% del livello delle nascite in Italia, lo stesso in Spagna. Quel neo-Malthusianismo che cercava un controllo dell’umanità da parte delle potenze. Questo non significa che il cristiano deve fare figli in serie”, ma “quello che io volevo dire” durante il viaggio nelle Filippine, “era che Paolo VI non è stato un arretrato, un chiuso. No, è stato un profeta, che con questo ci ha detto: guardatevi dal neo-Malthusianismo che è in arrivo”.