Il gruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna presenta una risoluzione, che impegni il Governo ad una moratoria contro la costruzione di nuove moschee e la Regione a dare poteri di controllo ai Comuni e voce ai cittadini. Lo scrivono in una nota “dando attuazione alla promessa di presentare in breve tempo, dopo il suo insediamento, una risoluzione che impegni lo Stato in una moratoria, contro la costruzione di nuove moschee” Una risoluzione firmata da tutto il blocco della Ln: dal capogruppo Alan Fabbri, fino ai consiglieri, Stefano Bargi (primo firmatario), Fabio Rainieri, Gabriele Delmonte, Daniele Marchetti, Matteo Rancan, Marco Pettazzoni, Andrea Liverani e Massimiliano Pompignoli”.
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Como, dossier degli 007 : “Nella moschea di via Pino un vivaio Isis”
“Ogni nuova moschea è un nuovo passo verso il suicidio culturale”
Alla Regione Emilia Romagna si chiede di dotarsi al più presto di una legge ad hoc per fronteggiare l’emergenza del proliferare di nuovi centri islamici (spesso centri culturali di facciata, in cui si esercita attività di culto in locali inidonei), viste le contingenze storiche, la difficile convivenza tra questi centri e le comunità locali e l’assenza di regole certe. “Sarebbe perciò necessario che l’Emilia-Romagna – dicono i firmatari del documento – seguendo l’esempio di altre Regioni italiane, fornisse alle proprie amministrazioni comunali principi legislativi omogenei per l’insediamento di attrezzature e di centri destinati ai servizi religiosi, allo scopo di garantire quattro obiettivi fondamentali: meccanismi che consentano ai cittadini di esprimersi sulla costruzione dei centri islamici; un’adeguata qualità urbana delle aree e degli edifici da destinare a luoghi di culto; strumenti di controllo che consentano di verificare che questi centri non diventino luoghi di propaganda, ed infine, strumenti per assicurare la sicurezza e l’ordine pubblico.
La Lega sta orginizzando un presidio, che dovrebbe svolgersi la settimana prossima. Se su 50 “foreign fighters” passati per l’Italia “ben due sono stati a Bologna, dovremmo farci delle domande – ha dichiarato il capogruppo in Consiglio Comunale Lucia Bogonzoni forse questo è un territorio facilmente permeabile”. Il Carroccio vorrebbe manifestare davanti alla basilica di San Petronio. Ma “Dobbiamo sentire la Questura”, dice Borgonzoni, visto che si tratta di uno degli obiettivi considerati “sensibili” in città’ e quindi oggetto di particolare tutela.
Secondo il Carroccio di Viale Aldo Moro, i comuni “devono potersi esprimere anticipatamente, anche attraverso meccanismi consultivi della popolazione, e non prendere atto dopo delle conseguenze di questi insediamenti. Vedi il caso di Castelfranco Emilia, balzato alle cronache di recente. La Regione dovrebbe, altresì, impegnarsi per sollecitare accordi tra lo Stato e i rappresentanti della religione islamica, che oggi mancano, e fare pressione sul Governo per una moratoria sulla costruzione di nuove moschee. Quello che chiediamo nel documento – concludono i firmatari – è anche la possibilità data ai comuni di poter effettuare controlli, affinché nei centri culturali islamici non si effettui attività di culto, o di propaganda estremista. Consentendo alla polizia locale di intervenire per operazioni di controllo, nel nome dell’ordine pubblico e della sicurezza”.
bolognatoday.it
Basta moschee, scuole coraniche e centri islamici !