Allarme terrorismo, Prefetto di Roma: “ho chiesto 500 uomini in piu'”

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In seguito a quanto accaduto a Parigi, “ho chiesto 500 uomini in piu’ tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza”. Lo ha detto il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, a margine di un convegno all’universita’ Luiss. “L’Italia fa parte dei Paesi occidentali e in quanto tale e’ a rischio”, ha aggiunto Pecoraro, dicendosi tuttavia “fiducioso perche’ non abbiamo registrato particolari segnali”.
Quindi, ha continuato il prefetto, “no ad allarmismi ma soltanto essere attenti e far si’ che il sistema di prevenzione sia messo in atto e funzioni”. L’attivita’ di prevenzione, ha precisato Pecoraro, “riguarda gli obiettivi sensibili a Roma, compresi quelli francesi”. “Ai romani – ha concluso – dico di non preoccuparsi”.

Dell’allarme terrorismo ha parlato anche il prefetto di Genova, Fiamma Spena: “Al momento non emergono elementi di criticita’ o rischio particolari nella citta’ di Genova. Questo pero’ non ci esime dal dedicare la massima attenzione ai temi della sicurezza, in un momento cosi’ delicato che riguarda non solo l’Italia ma tutta l’Europa. Sicuramente e’ un momento molto delicato – ha aggiunto il Prefetto – ma penso che i cittadini abbiano la consapevolezza di un’attenzione molto alta sui temi della sicurezza e di una costante attenzione da parte delle forze dell’ordine su indicazione del ministro dell’Interno.

Livello massimo di tutela” anche per il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, ha detto il prefetto. “Sicuramente il cardinale Bagnasco e’ gia’ oggetto di attenzione costante – ha spiegato – per il ruolo che esercita e la sua figura istituzionale. Chiaramente anche la posizione del cardinale e’ stata oggetto di valutazione da parte delle forze dell’ordine nell’ambito delle riunioni tecniche di coordinamento che si sono svolte in Prefettura affinche’ – ha concluso – a lui venga assicurato il massimo livello di tutela e sicurezza possibile”.

Intanto il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, in merito all’ipotesi di far confluire nella Dna una struttura che si occupi di antiterrorismo, ha spiegato: “Mi sembra una buona scelta quella di affidare tali compiti alla Direzione Nazionale Antimafia”. “La materia antiterrorismo ha le sue peculiarita’ – ha aggiunto il leader del sindacato delle toghe – e necessita di rapidita’ nello scambio di informazioni e nel coordinamento: disponiamo gia’ di strumenti che assicurano queste esigenze, va potenziato il coordinamento e lo scambio di informazioni in sede internazionale”. (AGI) .