La recessione “purtroppo in Italia c’e’ da tre anni ma nel 2014 si e’ affievolita e nel 2015 scomparira’”. Lo ha detto al Parlamento Europeo di Strasburgo il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. “La disoccupazione purtroppo e’ cresciuta – ha aggiunto – perche’ segue sempre l’andamento della crescita in tutti i sensi.
Quindi – ha concluso il ministro – la crescita riprendera’ e l’occupazione migliorera’ nei prossimi mesi”.
Meno di due settimane dopo la fine del semestre di presidenza italiana del Consiglio Ue, e’ tempo di bilanci per il governo. Il bilancio, ha anticipato Padoan al suo arrivo nella sede dell’assemblea, e’ “molto positivo sia in termini di risultati specifici e concreti e di misure decise ma anche per l’impronta sul dibattito e sulle priorita’ della nuova Commissione”, in particolare per quanto riguarda “crescita, investimenti e occupazione: sei mesi fa – ha aggiunto il ministro – non eravamo a questo punto. Penso che abbiamo fatto passi avanti anche se molto resta ancora da fare”.
Domani, a riepilogare i risultati del semestre sara’ il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il debito pubblico italiano e’ “elevato” e “aumentera’ nel 2015”, per “cominciare a diminuire l’anno prossimo”. Ma, ha aggiunto il ministro dell’Economia rispondendo a Strasburgo alle domande degli europarlamentari della Commissione Affari economici, “e’ assolutamente sostenibile”, anzi, “a lungo termine secondo gli indicatori della Commissione e’ fra i piu’ sostenibili”. Potra’ “diminuire rapidamente” a partire dal 2016 “se la dinamica dei prezzi nell’Ue e soprattutto nell’Eurozona tornera’ vicina ai livelli normali, cioe’ al 2% di inflazione”.
Inoltre, ha aggiunto il ministro, “le riforme strutturali introdotte danno linfa vitale alla crescita a lungo termine”.- La deflazione nell’Eurozona “e’ pericolosamente vicina soprattutto in alcuni paesi”, ma il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e’ fiducioso “che la Banca centrale europea prendera’ le misure appropriate entro pochi giorni”. Padoan ritiene che “sia importante che si continui a lavorare per un euro solido, unito, in cui tutti i paesi contribuiscono ciascuno per la sua parte”. L’anno appena iniziato, ha aggiunto riferendosi alle difficolta’ della Grecia, “in termini di crescita andra’ meglio del precedente per tutti, e questo aiutera’ anche la sostenibilita’ del debito”. agi
Certo Padoan, ti crediamo ciecamente ! ah ah ah