Bari – Sono scesi in strada per chiedere un alloggio e il riconoscimento dei diritti legati alla seconda accoglienza che consentano loro di trovarsi un lavoro e condurre un’esistenza normale. I migranti che da circa due mesi vivono nella tendopoli allestita dal Comune nei capannoni dell’ex-Set hanno organizzato un sit-in di protesta davanti alla Prefettura.
Al centro della contestazione ci sarebbe l’insoddisfazione per le condizioni di vita all’interno della struttura che avrebbe dovuto essere una sistemazione temporanea, ma dopo due mesi, denunciano i migranti, siamo ancora qui
Poi c’è anche la questione legata al rilascio della residenza (anche attraverso l’indirizzo ‘virtuale’ “via città di Bari, istituito dal Comune qualche anno fa), necessaria per chiedere, ad esempio, il rinnovo del permesso di soggiorno. Nonostante le promesse fatte in precedenza dal Comune, i migranti ne sono ancora sprovvisti. “Già 60 di loro – spiegano i rappresentanti del collettivo ‘Rivoltiamo la precarietà’ – non hanno potuto rinnovare il permesso di soggiorno per questa ragione, e altri si ritroveranno a breve con lo stesso problema”.
Durante la protesta, gli immigrati hanno cercato di ostacolare il passaggio di un’ambulanza. Per premio, il prefetto ha assicurato che nei prossimi giorni arriveranno i fondi del Ministero per l’acquisto dei prefabbricati. Spetterà poi al Comune indire la gara d’appalto ed individuare l’area per la collocazione dei contaneir per la seconda accoglienza. Bocciata invece la proposta di destinare parte dei fondi al recupero di un edificio abbandonato, poichè tale ipotesi non rientrerebbe negli usi previsti dai finanziamenti concessi dal Ministero dell’Interno