Si moltiplicano i voli segreti notturni per rilasciare i detenuti in questi due ultimi mesi, e Guantanamo non è mai stata così vuota. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, punta a centrare un obiettivo finora impossibile, nonostante sia stata una delle sue promesse all’inizio del primo mandato: svuotare il carcere militare americano a Cuba negli ultimi due anni di presidenza.
L’idea è di lasciare a Guantanamo solo tra i 60 e gli 80 detenuti in modo che tenere aperto il carcere di massima sicurezza non abbia più senso dal punto di vista economico. Così facendo l’inquilino della Casa Bianca metterebbe il Congresso di fronte alle proprie responsabilità: controllato da oggi dall’opposizione repubblicana, recisamente contraria a portare negli Stati Uniti pericolosi terroristi islamici (o presunti tali) Capitol Hill si batte da sempre contro qualsiasi tipo di spreco e i costi di Guantanamo lieviterebbero, se calcolati per singolo detenuto.
Nel carcere situato a Cuba ci sono ora 127 detenuti, in drastico calo rispetto ai 680 del 2003 e in due mesi sono stati realizzati più progressi rispetto ai 5 anni precedenti. La Difesa è pronta a rilasciare altri due gruppi nelle prossime due settimane. Un’ondata che sarà seguita da un probabile rallentamento dei rilasci, anche se l’amministrazione non ha intenzione di allentare gli sforzi. Il Pentagono e il Dipartimento di Giustizia devono infatti trattare con i governi stranieri la restituzione dei prigionieri, 59 dei quali sono già stati dichiarati idonei al rilascio.
La strada è ancora lunga ma Obama ritiene che Ashton Carter, neo-segretario alla Difesa, si muoverà in modo più aggressivo rispetto al suo predecessore Chuck Hagel. Hagel, un repubblicano, si è mosso troppo lentamente nella liberazione dei detenuti, suscitando la frustrazione della Casa Bianca. Secondo indiscrezioni, Carter è più vicino alle posizioni di Obama e alla sua volontà di chiudere il capitolo Guantanamo.
Obama punta a smantellare il carcere di massima sicurezza da quando si è insediato alla Casa Bianca. E il non esserci finora riuscito gli ha attirato critiche, con molti che ritengono che non abbia perseguito l’obiettivo con forza sufficiente. Dopo aver incontrato la resistenza del Congresso nel 2009, Obama aveva infatti in parte accantonato l’ipotesi, tornando a cavalcare l’obiettivo solo nel 2013. “Il Dipartimento della Difesa continua a premere per i trasferimenti” dei prigionieri di ‘basso livello’ di pericolosità che sono stati dichiarati idonei, afferma Paul Lewis, l’inviato speciale del Pentagono per la chiusura di Guantanamo. Ma “abbiamo l’obbligo di valutare seriamente la potenziale minaccia dei detenuti prima dei trasferimenti”. TISCALI
A quale quota li ” RILASCIANO ” ??