“Stabilire le cause dell’incendio che ha devastato il traghetto Norman e’ un obiettivo ancora lontano”.
Lo ha fatto capire Ettore Cardinali, il pm di Bari, parlando questa sera con i giornalisti al termine del briefing in Procura per fare il punto sulla gestione delle indagini e delle procedure per entrare finalmente nella parte dello scafo dove domenica 28 dicembre scorso si e’ sviluppato un incendio che arde ancora, “ci sono ancora 200 gradi di calore nel ponte 4 della nave“, aveva detto il procuratore Giuseppe Volpe, al termine del vertice di stasera.
“Io sto cercando in tutti i modi di forzare i tempi perche’ i familiari delle vittime e dei dispersi aspettano risposte da noi ma le difficolta’ e le resistenze sono ancora tantissime“, ha detto il magistrato protagonista a Brindisi dei primi sopralluoghi all’interno dello scafo.
“Abbiamo trovato una situazione ancora peggiore dell’immaginabile, ci sono camion con motrici e cassoni che che si sono letteralmente liquefatti. Vi e’ la necessita’ di aprire in fretta la nave e lo si puo’ fare, secondo i tecnici solo facendo girare la nave in modo da metterla in posizione perpendicolare con la poppa rivolta verso il molo. Un molo piu’ idoneo di quello attuale – precisa il magistrato – poi si dovra’ tagliare il portellone, cercare con cura eventuali tracce organiche e cominciare a tirar fuori i moltissimi mezzi incendiati, utilizzando gru e trattori”.
Il magistrato non nasconde “le resistenze” che sta incontrando perche’ tali procedure partano il prima possibile, per non parlare delle condizioni meteo non favorevoli. “Ora dove e’ ormeggiata la nave non e’ sicura, in caso di forti venti potrebbe spostarsi e siccome e’ un corpo di reato va tutelata in tutti i modi”, la stessa ragione che ha sconsigliato vivamente lo spostamento da Brindisi a Bari.
Quanto poi alle indagini sulle operazioni di soccorso, Cardinali conferma che “tutti quelli che sono rimasti a bordo della nave si sono salvati. Gli allarmi sonori automatici e manuali sono regolarmente scattati, ma certamente alcune manovre di emergenza presentano diversi aspetti di criticita’”. (AGI) .