«Dormivo al Salaam Palace, poi ho iniziato a sentirmi male: ho la tubercolosi». Il presidio della Croce Rossa non c’è più. I medici non possono più avvicinarsi al palazzone all’Anagnina, la Torre di Babele da anni rifugio di centinaia di migranti-
Scrive il messaggero che i medici della Croce Rossa e di altre associazioni sono stati cacciati per «problemi di comunicazione» dice qualcuno. A giugno un immigrato che dormiva al Salaam Palace è morto, facendo già scattare l’allerta per le condizioni sanitarie critiche all’interno della struttura dove risiedono almeno 800 persone.
Un eritreo che si trovava al Salaam Palace era stato ricoverato al Policlinico Gemelli il 13 dicembre. «Tubercolosi polmonare bacillifera» , ma il 25 dicembre ha lasciato il reparto Malattie infettive 1, scatenando il panico. È tornato solo due giorni fa e dal letto d’ospedale spiega: «Sono andato in Svizzera con un amico, non sapevo che la mia malattia fosse così grave».
Il Policlinico Gemelli ha subito avvertito le autorità competenti ed è scattata l’allerta: con un’ordinanza il sindaco Ignazio Marino ha chiesto alle forze dell’ordine di trovare l’uomo «per la salvaguardia della salute pubblica, per sottoporlo a trattamento sanitario obbligatorio infettivologico».