31 dic. – Erano 970 i migranti a bordo del cargo moldavo Blue Sky M, abbandonato dal comandante e dall’equipaggio a circa venti miglia da Santa Maria di Leuca, attraccato nella notte appena trascorsa a Gallipoli.
Centotrenta immigrati sono stati ricoverati in diversi ospedali della provincia di Lecce. La nave, intorno alle 20 di ieri, e’ stata presa in consegna da sei uomini delle Capitanerie di porto di Gallipoli e Bari, calati dagli elicotteri HH139 dell’Aeronautica militare e EH101 della Marina, e poi condotta a Gallipoli. In totale a bordo erano presenti 970 persone.
Quelle che erano in buone condizioni di salute sono state sistemate nelle palestre di tre scuole gallipoline, dove sono state rifocillate e sono stati forniti loro vestiti. Negli ospedali sono stati portati immigrati in stato di ipotermia e disidratazione, una decina di donne incinte, un cardiopatico e una persona con arti rotti, nonche’ una trentina di bambini che presentavano grave ipotermia.
Dopo che il cargo e’ giunto in porto e’ stato possibile verificare che a bordo non c’erano vittime, a differenza di quanto dichiarato in diverse telefonate effettuate nel pomeriggio da passeggeri e confermato dal sindaco Francesco Errico. I militari della Guardia costiera stanno procedendo agli interrogatori di numerose persone, al fine di ricostruire il viaggio della Blu Sky, che presenta ancora molti lati oscuri. La nave – stando alle prime dichiarazioni – sarebbe partita dalla Turchia e sarebbe stata abbandonata dagli scafisti in prossimita’ dell’isola greca di Corfu’.
Il comandante della Capitaneria di porto di Gallipoli, Attilio Daconto, ha precisato che “e’ stata evitata una strage di vite umane e un disastro ecologico, grazie all’abnegazione e alla preparazione del personale della Guardia costiera”. Quando i militari sono riusciti a salire a bordo e’ stato infatti verificato che erano stati manomessi i comandi del motore e inserito il pilota automatico. La Blu Sky, oltre al carico umano completamente illegale, trasportava anche 9 tonnellate di petrolio. Vista la velocita’ con cui il cargo viaggiava (circa 9 nodi) e la rotta (dritta verso la costa pugliese, tra Tricase e Leuca), era quasi certo che se non fosse stato fermato si sarebbe schiantato sulla scogliera. (AGI) .
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