“L’Italia è rimessa moto ora la sfida nel 2015 è farla correre”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa di fine anno. “La parola del 2015 è la stessa del 2014: ritmo, dare il senso cambiamento e dell’urgenza, fare di tutto per far sì che l’Italia riprenda il suo ruolo nel mondo”.
“Nel 2014 è avvenuto un cambiamento che per me è una rivoluzione copernicana, per altri magari è molto meno: è cambiato il ritmo della politica. Il percorso di cambiamento che è partito e sta producendo risultati concreti è sotto gli occhi di tutti”, ha detto Renzi. “Mi sento come Al Pacino in ‘Ogni maledetta domenica’ che cerca di dire ai suoi che ce la possiamo fare”, ha chiosato il premier sull’anno che sta terminando.
Bocca cucita sul Quirinale
Il capo del governo respinge poi con decisione tutte le domande sul totonomi in vista delle prossime dimissioni di Giorgio Napolitano e la nuova elezione del Capo dello Stato: “Se e quando Napolitano deciderà di lasciare avrà il diritto anzi il dovere da parte nostra di ricevere un grazie. Fino a quel momento ogni discussione è vana, da quel momento siamo nelle condizioni di poter individuare un successore”. E sui rischi per il suo partito: “Non la penso come Sposetti, non credo ci siano 220 franchi tiratori. La legislatura dura fino al 2018. Ci sono i numeri per eleggere il Presidente della Repubblica”. Un parziale identikit del nuovo inquilino del Colle: “Il Presidente della Repubblica deve avere i requisiti previsti dalla Costituzione: ha funzioni tipicamente politiche con la ‘P’ maiuscola, anche se nel corso della storia ci sono stati vari Presidenti di provenienza” tecnica.
Correre.? A Piedi. In Bici. O con il Monopattino.???
(((mi scuserai Renzi , ma con tutte le DepenelezzaZZZZZioni mi hai “Rintronato” per un tempo migliore”)))