Gli stravizi del Pd: campagne elettorali, cene, tartufi e vini a spese dei contribuenti

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INTERVISTE COMPRATE

A fare rumore sono di nuovo gli stravizi culinari con i soldi del cittadino, ma anche le spese per causali di più stretta attinenza con l’attività politica (dai manifesti elettorali personalizzati agli spazi comprati sulle tv locali) non potevano, secondo gli inquirenti, essere sostenute con quei soldi. Un esempio chiaro di quello che sarebbe stato un uso improprio dei fondi (tale da configurare le accuse di peculato e finanziamento illecito ai partiti) è rappresentato dagli oltre 75mila spesi dall’attuale senatore del Pd Francesco Scalia. Quel denaro doveva servire a finanziare esclusivamente attività inerenti il gruppo Pd in consiglio regionale, ma l’allora consigliere li avrebbe spesi per farsi realizzare un profilo sui social network nel 2012, per finanziare sondaggi telefonici pre elettorali, per far inserire interviste a esponenti del Pd nel palinsesto di una tv locale, per presentazioni di libri non riconducibili ad attività del gruppo Pd presso la Biblioteca comunale di Cassino. Avrebbe inoltre finanziato a Ferentino, Pontecorvo ed in altre località le sezioni dem locali pagando manifesti e volantini, facendosi inoltre realizzare dalle stesse tipografie dei biglietti augurali privati.

Scalia, scrivono gli inquirenti, si è infine fatto realizzare un blog personale per attività istituzionale del gruppo Pd, ma il realizzatore web non ha fornito alcuna notizia, documentazione fiscale o tecnica per spiegare la realizzazione del citato blog risultato inaccessibile. Anche alcuni collaboratori dell’ex consigliere ora rischiano il rinvio a giudizio.

CAMPAGNE ELETTORALI

Un altro dei 14 ex consiglieri indagati, anch’egli oggi senatore Pd, è Claudio Moscardelli: la Guardia di Finanza ha accertato che ha speso 28mila euro inclusi nel consuntivo dell’anno 2010 alla voce «Diffusione attività del Gruppo, stampa e manifesti». Il titolare della società che ha eseguito i lavori in fattura ha però dichiarato agli inquirenti che manifesti, volantini e brochure erano stati commissionati in prossimità delle elezioni regionali e che il suo referente – il quale ha fornito anche i dati per le fatturazioni – faceva parte dello staff di Moscardelli.

Stesse contestazioni anche all’attuale senatore Carlo Lucherini, per i quasi 12mila euro spesi per materiale tipografico non legato ad iniziative politiche di competenza del gruppo Pd, ma bensì – viene contestato – alla propria personale campagna elettorale.

4.500 EURO IN ENOTECA

E poi, immancabili, ci sono gli ultimi ingressi nella galleria dei virtuosismi enogastronomici. È datata 11 dicembre 2011 la fattura dell’Enoteca Tuscia di Viterbo, con destinatario «Consiglio Regionale del Lazio, Gruppo Partito Democratico», che registra una spesa di 4.500 euro per 270 bottiglie di vino e 72 «prodotti alimentari vari». Vino bianco, vino rosso, prosecco, vino moscato da dessert, distillati vari, tutti accompagnati dalla dicitura «per evento».

Il 12 dicembre invece la società agricola «Il Bagolaro» stacca una fattura da 957 euro per spese natalizie assortite: 100 euro per 22 dressing di carciofi, 84 euro per le lenticchie di Onano, e poi il fondente, i pomodori piccanti, cesti confezionati, 444 euro per bottiglie di olio Dop. Mentre una ricevuta datata 29 ottobre 2011 registra una spesa di 5.400 euro per «cena con cittadini di Fiumicino». Prezzo forfettario di 45 euro a testa per un evento dal chiaro sapore elettorale, ancora una volta messo in carico al gruppo.

TARTUFI E COOP

Sempre dai fondi destinati – in teoria – alle attività del gruppo democratico alla Pisana, alla fine del settembre 2011, vengono stornati 4.500 euro versati alla cooperativa sociale «Turistica Valli Sabine» per «allestimento spazi dibattiti» del fondamentale convegno intitolato «Il settore agricolo nella Regione Lazio e nel Reatino, le proposte del Pd a confronto». È l’evento, con sagra del tartufo incorporata, finanziato dall’ex tesoriere Mario Perilli nel comune di Ascrea, frazione Stipes. La spesa, nel consuntivo 2011 del gruppo, è inserita ala voce «Riunioni, convegni, conferenze e incontri». Il rappresentante legale della cooperativa ha dichiarato di non aver mai tenuto rapporti diretti con il gruppo Pd, ancora una volta intestatario della fattura.

Martino Villosio – il tempo