La FIDH, una delle tante organizzazzione che si occupano dei diritti umani (che fra i suoi compiti ha anche quello di mobilitare l’opinione pubblica e gli ambienti politici) ha dichiarato che negli ultimi giorni le forze di sicurezza angolane hanno arrestato e detenuto arbitrariamente alcuni immigrati, soprattutto clandestini e musulmani. E’ seguita la condanna per queste gravi violazioni dei diritti umani e le autorità angolane sono state sollecitate a porre fine a questa situazione e a rispettare gli strumenti giuridici internazionali e regionali che l’Angola – paese in forte espansione economica – ha ratificato.
Le autorità angolane hanno avviato una lotta contro l’immigrazione clandestina. Secondo la FIDH, il cui presidente è un iraniano, negli ultimi giorni, 3.000 persone sono state arrestate e portate al centro di detenzione a Trinità, a 30 km da Luanda, dove sono detenute in condizioni disumane, stipate in celle molto piccole. Alcuni immigrati sono stati rimpatriati con la forza.
Gli arresti possono essere legati a discriminazioni etniche e religiose, in quanto la maggior parte dei migranti sono musulmani provenienti dalla Guinea, Mauritania, Mali e Senegal. Alcuni testimoni hanno riferito che venerdì 19 dicembre le moschee sono state circondate dai servizi di controllo perl’ immigrazione.
Di fronte a questa situazione, la FIDH, cui fanno capo 178 organizzazioni nel mondo, ricorda il rispetto dei principi di uguaglianza e non discriminazione sancito dagli strumenti internazionali per i diritti umani.
L’organizzazione poi esorta le autorità angolane:
a porre immediatamente fine agli arresti arbitrari e alle pratiche di detenzione delle forze di sicurezza;
chiudere immediatamente il centro di detenzione per immigrati clandestini Trinita dove le condizioni di vita violano la dignità umana;
avviare indagini sulle accuse di gravi violazioni dei diritti umani e perseguire i loro presunti colpevoli;
sviluppare una politica dell’immigrazione che rispetti le regole o le legge e sul diritto internazionale;
ratificare la Convenzione contro la tortura e altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti;
firmare e ratificare la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie.
– Agli Stati di provenienza dei migranti africani raccomanda:
di garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei propri cittadini emigrati in Angola e di difenderli e proteggerli se i loro diritti sono violati;
di chiedere che alle autorità angolane il rilascio dei cittadini dal centro Trinita che vengono sottoposti a trattamenti inumani e degradanti, e anche di condannare tutte le pratiche e gli atteggiamenti xenofobi
All’Unione africana raccomada che gli Stati membri dell’UA svolgano le loro politiche di immigrazione nel il rispetto dei diritti umani internazionali.