Si stima nei sei mesi da maggio a ottobre arriveranno all’Expo oltre 20 milioni di turisti. Expo è una kermesse internazionale dove i professionisti della cucina di tutto il mondo potranno soddisfare gli appetiti culinari di tutti gusti. Ma, gli appetiti ‘culinari’ sono diversi. Infatti, a soddisfare gli appetitti sessuali di 20 milioni di turisti ci saranno anche 20 mila professioniste del sesso.
Le nuove “sex worker “che arriveranno a #EXPOSESSO saranno per tutte le tasche: dalle 5 stelle in servizio negli Hotel di lusso alla prostituzione di strada. La loro provenienza? Da mezzo mondo ma soprattutto dai Paesi dell’Est.
C’è da ricordare agli affetti da amnesia patologica conclamata – dice Armando Manocchia – che il mercato del sesso è stato inserito nel calcolo del Pil, Prodotto interno lordo. Infatti, ‘grazie’ alla criminalità, alla prostituzione e alla droga il nostro Pil, Prodotto interno lurido, ha fatto un balzo del 3,7%. Da tenere presente che, secondo la Commissione parlamentare affari sociali, già nel 2010 questo era un mercato che, grazie ad una affezionata clientela di 9 milioni di puttanieri italiani, valeva già 5 miliardi di euro.
La domanda sorge spontanea: vogliamo continuare ad alimentare la schiavitù sessuale, la violenza, i soprusi, lo sfruttamento o vogliamo regolarizzarla e farne un business? Perchè non fare come altri Paesi che hanno regolarizzato questa attività facendone una risorsa economica legale?
Insomma: la prostituzione va legalizzata o no? A voi, puttanieri e non, l’ardua sentenza!
più che a i puttanieri bisognerebbe chiederlo ai questi effimeri politicanti di emanare una legge in tal senso.