E’ stata liberata Iana Azhdanova, la Femen arrestata ieri quando, a seno nudo, aveva cercato di rubare la statua di Gesù dal presepe di piazza San Pietro.
Il Promotore di Giustizia vaticano “ha disposto la remissione in liberta’” per l’attivista delle Femen dopo aver convalidato l’arresto ma le ha intimato “il divieto di accesso nello Stato della Città del Vaticano, nella basilica e negli altri luoghi extraterritoriali”, come fa sapere padre Federico Lombardi che ha incontrato la donna questa mattina.
L’arresto e le accuse
Tra le accuse a carico della Azhdanova, cittadina ucraina, c’erano l’esecuzione di atti osceni in luogo pubblico, insulti e furto. Un’ora dopo la benedizione Urbi et Orbi impartita dal Papa per il Natale la donna aveva stretto la statua al petto nudo e aveva gridato “Dio è donna”. Si tratta del primo arresto di un’attivista in Vaticano. La Santa Sede, ha spiegato poi padre Lombardi, ha deciso di procedere con maggiore severità per due ragioni: la reiterazione del gesto – già il mese prima tre Femen avevano protestato in Vaticano contro la visita di Bergoglio al Parlamento Europeo – e palese volontà di offendere il sentimento religioso di altre persone.
In carcere l’uomo che voleva scalare San Pietro
Resta invece in attesa dell’interrogatorio del magistrato, e quindi in detenzione, Marcello Di Finizio, l’imprenditore friulano che il 21 dicembre scorso aveva cercato di salire, come aveva gia’ fatto in passato altre quattro volte, la cupola della Basilica.