Russia: la Nato “una minaccia fondamentale alla sicurezza russa”

putin Nato

 

26 dic. – Dopo la crisi ucraina, considerata a Mosca un complotto statunitense con la complicita’ della riluttante Ue, per stringere d’assedio la Russia, il Cremlino ha aggiornato la sua dottrina militare sulla Nato tornata ad essere, come in piena Guerra Fredda, il nemico per eccellenza. Il tutto in assenza di un nuovo ‘Patto di Varsavia’.

Nei toni piu’ diplomatici l’Alleanza Atlantica e’ definita “una minaccia fondamentale alla sicurezza russa”. Un passo che riflette drammaticamente il deteriorarsi delle relazioni tra Washington e Mosca.

Approvata dal presidente Vladimir Putin la “dottrina” condanna “il rafforzamento delle capacita’ offensive Nato direttamente ai confini della Russia e le misure prese per schierare un sistema anti-missile globale” nell’Europa centrale. Il riferimento e’ lo schieramento della cosiddetta “punta di lancio”, il contingente Nato a rotazione in Polonia e nei Paesi Baltici decisa al summit dell’Alleanza in Galles il 4 ed il 5 settembre.

Il Cremlino condanna anche il piano Usa dello ‘scudo spaziale’, voluto inizialmente da George W. Bush e confermato, con limitate modifiche da Barack Obama- Piano che prevede l’accerchiamento di fatto della Russia con un schieramento di batterie di missili intercettori, radar e navi da guerra nel Mediterraneo, a formare una linea di difesa missilistica. Sistema che ufficialmente gli Usa vogliono per difendere l’Europa dalla presunta minaccia di missili balistici – minaccia la cui consistenza effettiva non e’ stata provata – lanciati da Iran o Corea del Nord. Scudo anti-missile che per Mosca rappresenta un sistema per indebolire il proprio detererrente (le batterie di missili Usa schierate in Polonia e Romania non avrebbero alcun problema ad intercettare e neutralizzare un missile balistico lanciato da Mosca) e quindi una pericolosa alterazione del fragile equilibrio degli arsenali atomici (spiegata dall’acronimo inglese ‘Mad’, “Mutual Assured Destruction”, “reciproca e certa distruzione”), su cui si e’ basata la pace durante tutta la Guerra Fredda.

A rendere piu’ duri i toni la decisione di Kiev di abbandonare lo status di Paese neutrale con l’obiettivo dichiarato – e di lungo periodo – di entrare a far parte della Nato e a quel punto contare sul meccanismo di difesa previsto dell’art. 5 del trattato, che impone a tutti i Paesi di rispondere ad un attacco contro uno solo membro. Articolo invocato nel 2001 dagli Usa per colpire l’Afghanistan dei talebani che ospitavano Osama bin Laden dopo l’attacco dell’11 settembre 2001. Risposta che ha impantanato per 13 anni, finora, le truppe dell’Alleanza, incluse quelle italiane. In sintesi, i Ventotto membri dell’Alleanza, sarebbero da marzo in guerra con la Russia se Kiev fosse stata gia’ membro della Nato.