Eurogendfor, la Gendarmeria militare europea a servizio della Troika

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La polizia della Troika, di Igor Gelarda

Nuova Gladio a livello europeo? Strumento dei banchieri per reprimere il popolo in rivolta soffocato dai debiti e dall’Euro, come si ipotizza sia successo in Grecia.? Queste sono alcune delle accuse mosse a Eurogendfor, la Gendarmeria militare europea. Un’istituzione extra nazionale militare con tratti indefinibili, non soggetta ad alcuna autorità parlamentare. Il suo quartier generale si trova in Italia, a Vicenza, accanto alla più importante base militare statunitense in Europa. Eurogendfor può intervenire con più di 800 uomini armati in 30 giorni. Cosa succederà se l’Italia volesse uscire dall’Euro? Abbiamo intervistato Igor Gelarda, dirigente nazionale del sindacato di polizia Consap che ha raccontato come funziona Eurogendfor nell’ebook “La polizia militare Europea”.

“Ufficialmente Eurogendfor è nata a Velsen in Olanda nel 2007 diventa operativa a tutti gli effetti nel 2006 quando venne inaugurato il suo quartiere generale, a Vicenza presso la Caserma Antonio Chinotto. Ne fanno parte la Francia, Spagna, Portogallo, Olanda, Italia (con i Carabinieri) si sono successivamente aggiunte anche Romania e Polonia come partner esterna si è associata la Lituania, mentre osservatore esterno, non facendo ancora parte dell’Unione Europea e la gendarmeria turca.

Si tratta di una Polizia militare, già nel nome gendarmeria (gente d’armi) l’Art. 1 nel trattato di Velsen spiega gli obiettivi: costituire una forza di gendarmeria europea operativa, preorganizzata forte e dispiegabile in tempi rapidi, composta unicamente da elementi delle forze di Polizia a Statuto militare. Eurogendfor rende conto a un comitato ristretto di ministri e militari in quanto,in quanto dipende esclusivamente dal CIMIN, acronimo di Comitato Interdipartimentale di alto livello ed è formato da un rappresentante del Ministero degli affari esteri, un rappresentante del Ministero degli interni o della difesa, dal Comandante generale delle forze di gendarmeria di ciascun Paese. La presidenza del Cimin con cadenza annuale ruota.

Il budget medio annuale ripartito da tutti i paesi dell’unione europea che ne fanno parte prevede il mantenimento del quartiere generale, l’addestramento e le esercitazioni ed è di circa 450 mila Euro. Ovviamente non possiamo considerare in questo budget le missioni, perché le missioni possono fare schizzare in alto molto il budget a seconda di quanto durino, quanto personale è impegnato. Il Trattato di Velsen impone all’Italia in quanto paese ospitante di pagare delle quote maggiori di fatto, l’Italia paga circa 190 mila Euro annui, il 50% di questo importo annuo di questi 450€.

Si tratta di una Polizia militare che comunque gode di una certa immunità, di ampia autonomia e di vaste prerogative che hanno destato un certo scalpore, tra le persone ve ne cito alcuni: inviolabilità totale dei locali e degli archivi, la non intercettabilità delle comunicazioni, ancora i membri del personale di Eurogendfor non possono subire alcun procedimento per le attività svolte durante il servizio, quindi una sorta di immunità e ancora i paesi firmatari del trattato rinunciano a pretendere ogni indennizzo in caso di danno alle sue proprietà nell’ambito delle attività svolte da Eurogendfor.

Il battesimo è avvenuto nell’ambito della missione dell’Unione Europea in Bosnia Erzegovina, nel 2009 ha partecipato con una missione Nato in Afghanistan, nel 2010 è andato a Haiti sempre con le Nazioni Unite per garantire mantenimento dell’ordine pubblico in questo paese che era stato devastato dal tremendo terremoto. Dal 2014 partecipa a una missione nella Repubblica centro africana, mentre recentemente è stato annunciato che avrebbe preso parto a una missione in Mali. Nel trattato di Velsen non è chiaramente specificato, o definito in quale caso o tipologia di crisi internazionale Eurogendfor possa essere utilizzato.”

Igor Gelarda, dirigente nazionale Consap