22 dic – Dopo l’inchiesta giornalistica che ha messo sul banco degli accusati Moncler, Milena Gabanelli ha fatto il bis sul mondo della moda dedicando l’ultima trasmissione di Report a Gucci. E ancora una volta, puntuali, sono scoppiate le polemiche. In una nota ufficiale l’azienda ha dichiarato “di dissociarsi nel modo più assoluto” dai contenuti e dalla forma del servizio mandato in onda domenica 21 dicembre.
La difesa di Gucci: servizio non rispecchia la realtà – ”Telecamere nascoste o utilizzate in maniera inappropriata, solo in aziende selezionate ad arte (3 laboratori su 576) non sono testimonianza della realtà Gucci” prosegue la nota dell’azienda che risponde punto per punto alle accuse fatte da Report su mano d’opera, filiera, laboratori e prezzo del profitto. ”Gucci ribadisce fortemente la correttezza del proprio operato impegnandosi a rendere sempre più efficaci le azioni conseguenti alle ispezioni, che saranno sempre più numerose” si legge ancora nel documento in cui si precisa che ”la signora Gabanelli non ha mai posto a Gucci alcuna domanda pertinente su quanto da cinque mesi stava girando”.
L’accusa di Report: sfruttamento della mano d’opera – Analogamente a quanto avvenuto con le oche di Moncler l’inchiesta di Report ha fatto emergere un lato “oscuro” di Gucci che ne inquina fortemente l’immagine. Sfruttando l’autodenuncia di un artigiano che ha lavorato per l’azienda toscana leader del lusso, la redazione guidata dalla Gabanelli ha raccontato un mondo produttivo basato sullo sfruttamento della mano d’opera ed in particolare di quella cinese che inevitabilmente produce effetti devastanti anche sui lavoratori del settore italiani. La nota di Gucci ha respinto categoricamente le accuse ma come sempre accade con le inchieste di Report la sensazione è che di questo caso si continuerà a parlare ancora a lungo.