21 dic – Dire alla propria moglie “sei grassa sfatta e fai schifo” non è reato. Assolto perché il fatto non sussiste: un processo vedeva imputato per maltrattamenti A.V., 51 anni, originario di Venezia.
L’uomo, che ora vive all’estero, si era ritrovato a processo per i maltrattamenti alla moglie, che si è costituita parte civile con l’avvocato Laura De Biasi e che aveva chiesta 30mila euro di risarcimento. Succede tutto a Belluno.
La donna aveva raccontato di quelle terribili continue umiliazioni che le riservava l’uomo che un tempo amava: “sei grassa sfatta, fai schifo, non vali niente”: ogni giorno quelle frasi umilianti.
Il 51enne però non ci sta, dice che quella famiglia non ha fatto mai mancare nulla né materialmente né affettivamente. Gli amici lo descrivono come una persona sempre attenta a tutte le esigenze della famiglia e dei figli.
Scrive il Gazzettino:
Come emerso dal processo passa alla ex 1600 euro di assegno al mese e le ha lasciato la casa a Belluno. La difesa ha puntato il dito su diverse imprecisioni: episodi contestati all’imputato ad esempio quando lui, come dimostrato era all’estero. Dopo la sentenza l’uomo ha spiegato di essersi sentito calunniato e diffamato per le accuse che gli sono state ingiustamente rivolte
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