Raul Castro in Parlamento: ”Cuba resta comunista, chiediamo rispetto”

 

21 dic – Il regime comunista non finisce a Cuba. Non è questo il senso del “nuovo capitolo” che si apre nella storia con gli Stati Uniti. Raul Castro mette i puntini sulle i dopo la decisione di normalizzare i rapporti con Washington. Lo fa intervenendo al Parlamento dell’Avana in un discorso durato meno di un’ora.

“Come non abbiamo mai chiesto agli Stati Uniti di cambiare il suo sistema politico, chiediamo rispetto per il nostro”, ha ammonito Castro. ‘‘Non ignoriamo le critiche virulente che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha dovuto sopportare per i suoi annunci da parte delle forze che si oppongono alla normalizzazione delle relazioni con Cuba”, ha aggiunto.

A Miami, intanto, non si placa la protesta degli anticastristi. Duecento esuli hanno sventolato bandiere cubane e alzato cartelli contro Obama ‘‘traditore’‘. La comunità dei profughi cubani, soprattutto la vecchia generazione, è delusa.

‘‘Siamo di fronte a una resa da parte di questa amministrazione per impedire che la democrazia arrivi a Cuba. Si stanno facendo delle concessioni a una dittatura che non è disposta a fare nessun cambiamento’‘, ha detto una manifestante, Ninoska Pérez Castellón, portavoce della ‘‘Fondazione Nazionale Cubano Americana’‘ (FNCA) e conduttrice di ‘‘Radio Mambi’‘.

Tutt’altra negli Stati Uniti la posizione dei giovani esuli cubani, che sperano in un futuro migliore. Con la possibilità di poter andare e tornare da Cuba, liberamente. EURONEWS

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