21 dic – La corsa per sostituire Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica entra nel vivo. Tra i primi a muovere le proprie pedine c’è il leader di Sel, Nichi Vendola, che parlando all’assemblea del partito ha ufficialmente lanciato la candidatura di Romano Prodi: “Se il Pd vuole, dopo quattro votazioni possiamo eleggerlo al Quirinale”. Per Vendola bisogna “tenere fuori dalla partita la fonte prevalente di inquinamento, ossia il Patto del Nazareno”.
“Se prevale Patto del Nazareno saremo sulle barricate” – “Se l’inquilino del Colle fosse il suggello del Patto del Nazareno – ha avvisato Vendola – noi saremo sulle barricate”. “Bisogna evitare – ha proseguito – che il Pd faccia tutte le parti in commedia come nel passato”. Per l’esponente di Sel il prossimo “inquilino del Colle deve essere un elemento di speranza e fiducia in un paese estenuato”.
“Calamitare tutta la vera sinistra e battere Renzi” – “La bussola è la ricerca di una cosa più grande, capace di attrarre quella sinistra che si è rifugiata nell’astensione, e quella sinistra che virando a destra ha creduto al nuovismo di Renzi. Serve un grande progetto per battere Renzi” ha detto Vendola che tuttavia ha precisato che “Sel non si suicida né si svende, noi non saremo più i donatori di sangue per gli altri né saremo vampirizzati da altri. Se non siamo chiari su questo punto saltiamo in aria”
“Nel Pd si è aperta vera crepa” – Vendola ha poi fatto riferimentoa alle divisioni interne del Partito democratico. “Civati non è Godot, e non saremo in attesa di Godot, ma dobbiamo valorizzare certe prese di posizione: si sta aprendo una crepa vera in quel mondo” ha detto il leader di Sel secondo cui “per la prima volta nel mondo del lavoro i sindacati non hanno più come riferimento il grande partito della sinistra”.