14 DIC – C’erano anche dei musicisti rapper tra i cubani ingaggiati dall’Usaid (l’agenzia Usa per lo sviluppo internazionale impegnata in diversi programmi) per favorire il cambiamento politico nell’isola. Lo afferma un’inchiesta dell’agenzia Associated Press.
Il caso è stato ripreso dai media dell’Avana, che parla di “un altro capitolo della sovversione contro Cuba” e riferisce che “questa volta Washington ha cercato di infiltrare il movimento hip-hop e promuovere proteste giovanili contro il governo”. tiscali