10 dic – Un caso solo non bastava: a vietare il presepe, dopo il caso della scuola di Bergamo, ci ha pensato anche un altro preside, questa volta in Piemonte.
A Leinì, poco più di 15mila abitanti nel Torinese, il direttore di un istituto elementare ha deciso di mettere al bando la Sacra Rappresentazione.
A motivare la decisione, ancora una volta, l’intento di “non offendere la sensibilità” dei fedeli di altre religioni e dei non credenti. Un altro caso di un dirigente scolastico che ritiene che un simbolo di fede e di tradizione come quello del presepe possa risultare discriminatorio. Un altro caso di una decisione che ha lasciato sgomento più di un genitore.
Questa volta la mobilitazione è stata talmente imponente da spingere il Pd a convocare un consiglio comunale straordinario e a provocare anche l’intervento dei massimi livelli della Lega Nord. L’ex governatore del Piemonte, Roberto Cota, ha duramente attaccato la decisione del direttore della scuola di Leinì: “l valore del presepe dovrebbe essere insegnato ai bambini – chiosa Cota -Così finiremo per non festeggiare più il Natale…”
A favore della decisione del direttore si è schierato, invece, il parroco del paese: “Non credo che il problema di questa città sia “presepe si o presepe no” – chiarisce don Pierantonio Garbiglia – Forse scandalizzerò i ben pensanti ma credo che prima di chiedere a un’istituzione laica scelte che possono passare come confessionali, si debba chiederle di non avere pregiudizi”. il giornale
Ormai siamo diventati un popolo succube dobbiamo persino sopprimere la fede Cristiana per poter vivere,,,, Che Vergogna