Merkel contro l’Italia. Gozi: “Ora basta, vogliamo rispetto. La logica dei compiti a casa e’ finita”

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7 dic. – Le riforme in Italia e in Francia sono insufficienti. E’ il giudizio espresso dal Cancelliere tedesco Angela Merkel in una intervista al Die Welt pubblicata oggi, ad una settimana dalla tregua di Bruxelles a Roma e a Parigi per migliorare le finanze. “La Commissione ha detto in modo chiaro che cio’ che e’ sul tavolo e’ insufficiente. Cosa con cui sono d’accordo”, ha affermato la Merkel.

La replica del governo italiano e’ affidata a sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi: Berlino “rispetti” Roma, pensi ai propri problemi e dia un “contributo importante” all’Europa: La logica dei compiti a casa e’ finita”. “Dispiace molto – afferma in una nota il sottosegretario – che le riforme avviate dal governo Renzi, che hanno ricevuto un coro internazionale di apprezzamenti, dal Presidente degli Stati Uniti Obama al Fondo Monetario, siano ritenute insufficienti dal Cancelliere tedesco Merkel”, che in un’intervista a Die Welt le ha ritenute “insufficienti”.

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“Oltre la questione dei contenuti -aggiunge Gozi- ce n’e’ anche una di stile. Non sta ai capi di governo interpretare le opinioni della Commissione europea. Il governo italiano non si e’ mai permesso di dare pagelle su un Paese membro della Unione e chiediamo lo stesso rispetto alla Germania”.

“Nessuno -sottolinea- pensa di bacchettare Berlino o dare lezioni ad altri governi. I tempi e la logica sbagliata dei a compiti a casa sono dietro di noi: la ragioneria e le pagelle devono finalmente lasciare il posto alla politica. Forse la Cancelliera Merkel potrebbe concentrare la sua attenzione sulla domanda interna, sulla mancanza di investimenti o sugli squilibri della bilancia dei pagamenti tedesca. Sarebbe un contributo importante che la Europa aspetta da tempo da parte di Berlino e che sinora non e’ arrivato. Noi siamo impegnati in un difficile lavoro di riforma nella interesse della Italia, ma con la convinzione che portera’ importanti benefici a tutta la zona euro”. (AGI) .

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