4 dic – S’indigna e prova a difendersi Giuliano Poletti, ministro del Lavoro “pizzicato” nel 2010 a tavola con l’allora sindaco di Roma Gianni Alemanno, l’ex ad dell’Ama Panzironi, il dimissionario assessore alla casa Ozzimo e il capo della cooperativa sociale 29 giugno Salvatore Buzzi, tutti indagati nell’inchieste sull’associazione mafiosa infiltrata negli enti locali della Capitale.
“È sgradevole essere tirato ancora in ballo”, ha detti il ministro a il Messaggero, “Allora ero il presidente della Lega delle cooperative e se fai il presidente delle Coop o di Confindustria e della Confartigianato o di qualsiasi associazione di qualche rilievo, è ovvio che partecipi a tante iniziative e incontri tante persone. Se hai un ruolo pubblico, inevitabilmente partecipi a migliaia di incontri e di certo non puoi conoscere tutti quelli che aderiscono alla stessa iniziativa”.
nessuna preoccupazione di essere coinvolto: “Non ho fatto nulla con nessuno e non ci possono essere, e non ci sono, corresponsabilità di alcun tipo. Buzzi lo conoscevo in quanto presidente o vicepresidente della più importante cooperativa sociale di Roma. È ovvio che sia andato alla sua assemblea di bilancio e che abbia partecipato a delle sue iniziative. Ma la cosa è nata e finita lì. Buzzi non è una persona che ho frequentato in altre occasioni“. il giornale.it
Ma non si imbarazza il ministro che in quella famosa cena ci fosse pure un pregiudicato famoso oltre all’assassino Buzzi? “Poteva non sapere” che il pregiudicato Casamonica fosse seduto a un tavolo alle sue spalle? E se “poteva non saperlo” lui nemmeno gli altri sapevano? Ministro lei è un BUFFONE, come il suo capo!!!