C’erano tutti i responsabili delle comunità alloggio per minori del Sud Italia alla manifestazione di protesta davanti il Ministero delle Politiche sociali di Via Fornovo a Roma.
Le provincie di Agrigento e Ragusa, tra le più interessate dall’ondata di migranti che giunge sulle coste siciliane era rappresentata da C.I.C.A.M, un’associazione fondata appositamente per combattere la problematica del mancato pagamento delle rette per i minori ospitati nelle comunità. In circa centocinquanta si sono presentati davanti il ministero incatenandosi e chiedendo di essere ricevuti dal ministro in persona dopo che i comuni gli hanno chiuso in facciale porte e per ultima anche la Regione Sicilia.
Costretti a indebitarsi per mantenere gli alloggi per giovani immigrati, tutte le comunità della Sicilia e non solo rischiano la chiusura e ad andare a casa sarebbero circa diecimila persone.
Il presidente del C.I.C.A.M. nazionale, Di Pinto ha spiegato che è dal 2008 che le comunità per minori non ricevono i finanziamenti volti al mantenimento dei bambini all’interno dei centri, che è di circa 76,61€.
Presenti la maggior parte dei responsabili delle comunità nate nel corso degli anni in provincia di Agrigento, tra questi quelli di: Agrigento, Naro, Camastra, Canicattì, Palma di Montechiaro, Licata, Campobello di Licata, Raffadali e Montevago. Si sono aggregati anche alcuni degli operatori delle comunità di Puglia, Marche, Basilicata, Campania e Lazio.
Secondo uno dei manifestanti, Mario Mineo, responsabile della comunità “La Pineta”, le associazioni del settore vanterebbero crediti per 30 milioni di euro, di cui il 35% a carico della Regione e in parte anche di Stato e Unione europea.
-La Sicilia, è la porta di accesso all’Europa e Agrigento e tutta la sua provincia sono le braccia trainanti di questa protesta che oggi, al limite dell’esasperazione è arrivata fino a Roma. Le comunità per minori “vittime” di fiscali controlli da parte degli organi competenti rischiano di chiudere i battenti mentre invece i nuovi centri di accoglienza nati come funghi in ogni parte d’Italia e senza alcun tipo di controllo vengono regolarmente pagati e ospitano più di quaranta persone tra maggiorenni e minorenni in aree non adatte e senza alcun criterio regolatore, noi facciamo anche un appello ai Sindaci, in parte anche loro responsabili. – a parlare è il responsabile regionale del C.I.C.A.M. , Angelo Romano, di Palma di Montechiaro, responsabile di una cooperativa che racchiude cinque comunità in tutta la provincia di Agrigento.
*GABRIELE TERRANOVA* canicattiweb
E’ la solita vergogna di uno stato fortemente degradato, e non ci sono vie di miglioramento forse però a questo punto farei qualcosa per far cessare l’arrivo
continuo di questi minori. Ci arebbero da discutere molto, con il rischio di essere
identificati per ………….. Non ce la toglikeremo mai di dosso.
Grazie Edoardo