5 dic – Il movimento cooperativo non si è ancora fatto sentire sui gravissimi fatti legati all’inchiesta della cosiddetta MafiaCapitale. Ma, non serve farlo per prendere le distanze. Non basta farlo per sospendere i cooperatori coinvolti. Le coop, sempre pronte ad affermare i principi di legalità e il rispetto delle leggi, non hanno ancora preso le distanza dai fatti che vedono coinvolte le cooperative e per di più, viene tirato in ballo anche il ministro non eletto Poletti, nomina figlia della cooperazione sponsor del governo renziano.
Finora, abbiamo solo sentito parlare di rabbia e indignazione. Le solite balle per i beoti. Come se il mondo delle coop fosse nuovo agli scandali. Uno per tutti in ordine cronologico prima di MafiaCapitale: la condanna degli Errani per la vicenda Terremerse (E.Romagna, Terremerse: condannato il presidente Errani (Pd)
Non serve a nessuno una presa di distanza dai fatti giudicati incompatibili e antitetici coi propri valori. Non basta neanche l’allontanamento dei protagonisti per l’incompatibilità col movimento cooperativo. Occorre debellare una volta per tutte questo ‘sistema cooperativo’. Bisogna dire basta al ‘cooperativismo’! Una ideologia che permea le menti della gente e crea dipendenza.
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Chi come me vive nel cuore, o a seconda dei punti di vista, nel buco del culo del mondo cooperativo, lo conosce bene. Il ‘sistema’ è un mondo. Un mondo a sé. Il ‘sistema’ è fare, dire, lavorare, curarsi, mangiare, comprare, viaggiare, giocare, leggere, cosa, quando, dove e come vogliono loro. Nessun obbligo è ovvio. Tutto lecito e soprattutto fatto SPINTANEAMENTE. Ma se fai parte del ‘sistema’ lavori, mangi, ti curi ecc. se non ne fai parte fai molta più fatica a lavorare, quindi mangi peggio, non ti curi adeguatamente ecc. Insomma, come fare o non fare parte di un Club.
Ritengo quindi che nel mondo cooperativo, vi sia la necessità di riaffermare il principio di legalità che è andato a farsi fottere per il vantaggio personale ed economico. Credo soprattutto che, attraverso le proprie rappresentanze, BISOGNA collaborare con la Magistratura e DIRE ciò che si deve dire, per combattere le illegalità e le false cooperative.
Inoltre il mondo cooperativo, attraverso le proprie rappresentanze, dovrà costituirsi parte civile nei processi a tutela del danno arrecato alla moralità, alla dignità e all’attività di milioni di soci che vengono sfruttati e truffati dai DIRINQUENTI ai vertici delle stesse.