Isis rapisce una soldatessa israeliana “Pronti a ucciderla”

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1 dic. – Gli jihadisti sunniti di Isis confermano di aver rapito in Siria una donna soldato israeliana di origine canadesi che combatteva al fianco dei peshmerga curdi a Kobane e starebbero discutendo ora del suo destino: o giustiziarla o usarla come merce di scambio con loro prigionieri nelle mani dei curdi.

Lo riferisce Site, la struttura speicalizzata nel monitoraggio dei siti web jihadisti. A donna si chiama Gill Rosenberg, ha 31 anni.Il governo canadese sta cercando di verificare l’attendibilita’ della notizia.

Secondo il quotidiano israeliano “Jerusalem Post”, la notizia del sequestro e’ stata diffusa oggi dal alcuni siti jihadisti e al momento non e’ chiaro in quale aree sia stata rapita la giovane. Il quotidiano cita fonti della resistenza curda che escludono un eventuale coinvolgimento della Rosenberg fra le milizie attive a Kobane, la citta’ siriana al confine con la Turchia teatro in questi giorni di violenti combattimenti fra guerriglieri curdi e terroristi.

La donna, 31 anni, aveva annunciato la sua partenza verso la Siria lo scorso 20 novembre con un messaggio sulla sua pagina Facebook. Nel caso la notizia del suo sequestro fosse confermata, Gill Rosenberg sarebbe la prima donna di origini occidentali nelle mani dei terroristi dell’Is. Secondo l’israeliano Haaretz Rosenberg abitava a Tel Aviv. Era immigrata in Israele nel 2006 dal Canada lasciando una carriera di pilota da aerei di linea e per due anni aveva effettuato il servizo militare nelle forze armate israeliane.

Nel 2009 venne estradata negli Usa per una truffa internazionale legata ad una falsa lotteria a premi telefonica di cui rimasero vittime alcuni anziani. Negli Usa ha scontato una condanna a 3 anni di reclusione. All’epoca era a corto di denaro e aveva anche tentato invano di diventare un agente del Mossad. In un’intervista alla radio israeliana ai primi di novembre aveva annunciato la sua intenzione di unirsi ai peshmerga curdi in difesa di Kobane, prima donna straniera a prendere le armi contro Isis in Siria.