30 nov – Il villaggio post-terremoto di San Giuliano di Puglia, costruito con soldi pubblici dalla protezione civile come insediamento temporaneo per tutte quelle famiglie che avevano avuto le proprie case danneggiate dal sisma, dopo il tragico terremoto del 2002, diventa un centro di accoglienza in cui trasferire le persone dai luoghi di sbarco.
Il villaggio, pur offrendo ospitalità per circa 1000 persone, dovrebbe limitarsi all’accoglienza di un massimo di 500 profughi.
Scrive PrimoNumero che nei prossimi giorni la firma dell’accordo con la Prefettura di Campobasso farà scattare la mega gara d’appalto: due milioni di euro solo per i lavori di adeguamento delle casette e circa sei milioni di euro all’anno per i servizi da attivare, dal vitto all’assistenza socio psicologica.
Tutto lascia intendere che si scatenerà una vera e propria corsa tra cooperative e altri soggetti per aggiudicarsi il progetto. Il Comune, che riceverà un canone di 400mila euro annui, ha chiesto garanzie in termini di sicurezza e conta di beneficiare anche di un risvolto economico ed occupazionale sul territorio. Non tutti sono d’accordo: da Santa Croce di Magliano il Comitato ‘No Hub’ continua a far sentire la propria voce: «Questo modello non è adatto a piccole realtà già provate dal post-sisma».
Sarebbe il caso di domandare l’opinione dei Pugliesi se sia giusto e accogliere con i soldi dovuti ai nostri disoccupati ….ma anche la CGIL che sciopera per i licenziati o per la mancanza di cassa integrazione… che.chiede al governo soldi ma tace sullo sperpero di risorse per sobbarcarci fiumane di disoccupati e falsi profughi di paesi altrui. Invece di scioperare. I metalmeccanici… si facciano dare le risorse che vanno alle tribù Rom e agli afromusulmani.