26 nov – L’esperimento criminoso e criminale di creare la moneta prima dello Stato o una unione di Stati è fallita. Ne stanno prendendo atto anche i decerebrati. Questa non è affatto una novità in quanto tutti i governi dei 18 Paesi membri della Ue ne sono a conoscenza, ma come si dice quando si parla di corna, ‘deve restare in famiglia’.
La sbandierata solidità dell’eurozona, che voleva l’unità delle Nazioni attraverso la moneta unica, si sta rivelando sempre più debole ed incerta. Per questo diversi Paesi, chi in gran segreto chi e chi no, si stanno preparando al fallimento e quindi all’imminente uscita. A moltissimi italiani sorge spontanea una domanda e, per loro conto, noi la rivolgiamo da un lato agli euristi (i cittadini) e dall’altra agli eurocrati e ai loro sostenitori come Napolitano (in primis) e tutto il codazzo dei cialtroni che lo seguono a ruota.
Domanda: Noi siamo preparati all’uscita dall’euro? Anche l’Italia ha escogitato piani di emergenza per quella che non è più solo una eventualità, oppure dobbiamo restare col ‘ceurino’ in mano?
Da fondate fonti, sappiamo che il governo olandese e la culona tedesca hanno da tempo messo a punto un piano di emergenza che che prevede l’uscita di Amsterdam e di Berlino dalla moneta unica durante il picco estremo della crisi della zona euro in atto ormai da oltre 3 anni.
Armando Manocchia