Chiurli (Democrazia Diretta), “Tra i giudicanti sul caso Bouchard tre su cinque hanno avuto rapporti diretti con il tribunale dei minorenni di Firenze, nel periodo degli ‘affidi facili’ alla comunità di Fiesoli. Chiamiamo in causa l’Europa contro le anomalie italiane”
Firenze, 25 novembre 2014
“Di fronte alle cosiddette coincidenze che continuano a succedersi nel processo Forteto siamo pronti a coinvolgere le Istituzioni europee”. Così il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta) interviene sul nuovo episodio portato alla luce dalla stampa relativo alla ricusazione del giudice Bouchard, che presiedeva il processo in questione.
“Nel collegio di Cassazione chiamato ad esprimersi sulla ricusazione di Bouchard – spiega Chiurli – c’è un nuovo ‘caso Cannizzaro’: tre giudici su cinque hanno avuto rapporti diretti con il tribunale dei minorenni di Firenze nel periodo degli ‘affidi facili’ alla comunità di Fiesoli. Un magistrato prese addirittura delle decisioni dirette su alcune persone che oggi si sono costituite parti civili nel processo Forteto”.
“Non è bastato l’interessamento del Presidente Napolitano – attacca il consigliere – a cui avevamo scritto in occasione della ricusazione del giudice. Le stranezze in questo processo sono troppe per continuare a credere al caso: contro le anomalie della giustizia italiana non ci resta che appellarci all’Europa, a partire dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, che già in passato ha condannato l’Italia, proprio a causa del Forteto”.