25 nov – BARI – “Ecchimosi, alcune con aspetto figurato, al dorso, al fianco destro e sinistro, regione deltoidea destra e ginocchia; un piccolo ematoma alla regione occipitale, diverse escoriazioni superficiali in regione occipitale; un trauma toracico, lesioni multiple al capo, tronco e arti”. Recita così un referto medico dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. Sembrano, nonostante l’ospedale sia per bambini, le condizioni di una persona aggredita, picchiata. E lo sono: sono le ferite che ha riportato sul corpo un bimbo finito nel mirino di tre coetanei.
Sul letto di quell’ospedale, il ventidue ottobre scorso, c’era un bimbo barese di sette anni. Quella “gita” al pronto soccorso è solo l’ultimo incubo di una giornata dell’orrore che si è trovato a vivere. Tutto, hanno denunciato i genitori qualche giorno dopo, ha inizio la mattina di quel ventidue ottobre. I piccoli alunni, durante la lezione di matematica, raggiungono la palestra e, all’improvviso, in tre accerchiano la vittima e lo colpiscono in testa con alcuni birilli in legno. Quindi, con il bimbo a terra privo di sensi, gli saltano addosso e lo colpiscono con calci e pugni alla schiena, al torace e al collo. Alle quattro del pomeriggio, qualche ora dopo quello che è a tutti gli effetti un pestaggio, il papà va a riprendere suo figlio e si accorge subito che qualcosa non va. Il bimbo, spaventato, racconta di quanto accaduto e tornato a casa comincia a lamentare forti dolori di testa.
“Nella notte – raccontano i genitori nella querela, ripresa in esclusiva dal Corriere del Mezzogiorno – il piccolo faceva fatica a prendere sonno e, nei pochi momenti in cui era addormentato, si lamentava risvegliandosi bruscamente, spalancando gli occhi e gridando spaventato”. I genitori decidono di portarlo in ospedale, dove arriva la verità: è stato picchiato. E i segni dei calci sulla schiena sono perfettamente compatibili con le scarpe di bimbi tra i sei e gli otto anni: il bimbo è stato picchiato dai suoi coetanei.
I genitori, l’undici novembre scorso, sporgono denuncia e dalle prime indagini sembra che quello non fosse l’unico atto di bullismo e violenza dei tre baby aggressori. Sembra che i fatti si siano ripetuti almeno tre volte. Toccherà ora agli investigatori trovare eventuali responsabilità degli insegnanti per la mancata vigilanza, oltre ad individuare i tre baby picchiatori. La vittima intanto è stata costretta a cambiare scuola per ritrovare un po’ di serenità.
(da BariToday)