Usa: Senatori accusano Goldman Sachs “manipolati i prezzi dell’alluminio”

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20 nov 2014 – Scontro al Senato americano tra i rappresentanti di Goldman Sachs e i membri della Commissione permanente d’inchiesta, convinta che la banca americana abbia manipolato i prezzi dell’alluminio. Durante l’audizione andata in scena a Washington, il presidente della Commissione Carl Levin ha preso di mira le pratiche dell’istituto finanziario nel suo magazzino di alluminio a Detroit (Michigan), luogo di origine di presunti cambiamenti dei prezzi a scapito delle aziende americane.

I tentativi dei manager di Goldman Sachs di smontare la tesi dei legislatori hanno provocato tensioni e frustrazione: “Dai. Sto cercando di farvi riconoscere quanto e’ ovvio”, ha detto Levin. Il senatore democratico del Michigan ha persino dichiarato in piu’ occasioni che la testimonianza di Goldman era a tratti falsa. A un certo punto il repubblicano John McCain gli ha dato ragione limitandosi a dire: “Notevole”.

L’audizione odierna e’ l’ultima di una serie in cui i dipendenti di Goldman si sono scontrati con Levin e la sua Commissione d’inchiesta. Nel 2010, un’audizione dedicata alle pratiche della banca nel mercato dei mutui prima dello scoppio della crisi finanziaria divenne un momento cruciale per la reputazione del gruppo.

Lo scontro odierno segue la pubblicazione di un rapporto da 400 pagine in cui la Commissione sostiene che Goldman Sachs, JP Morgan e Morgan Stanley hanno esposto se stesse a rischi finanziari catastrofici, a disastri ambientali e a potenziali manipolazioni del mercato attraverso investimenti in petrolio, metalli e attivita’ energetiche.