21 nov 2014 – Matthew Miller, l’ex prigioniero statunitense in Corea del Nord riportato negli States dal capo della National Intelligence Kames Clapper, non smette di stupire. Il giovane ex prigioniero, parlando con NKNews, ha rivelato che, in realta’, lui in Corea del Nord c’era andato per restarci. “Io cercavo di restare nel Paese. Erano loro a volermi far andare via…ma io ho rifiutato. Semplicemente non me ne sono andato”, ha affermato Miller, pur smentendo che lo scopo del suo viaggio fosse politico: voleva, a suo dire, parlare di cose normali coi nordccoreani normali.
Miller ha detto di essere stato lui stesso a danneggiare il visto e , per quello di essere stato portato in una guesthouse. Solo cinque mesi dopo il suo arrivo, e’ stato effettivamente arrestato. E condannato a sei anni di lavori forzati per aver commesso atti ostili. Il 25enne americano ha detto ancora che aveva un blocchetto di appunti nei quali parlava della possibilita’ di un ritiro dei soldati Usa dalla Corea del Sud. E ha fatto capire di essere un hacker che voleva asilo politico in Corea del Nord.