21 nov 2014 – Un turco, condannato a morte per traffico di droga, e’ stato decapitato in Arabia Saudita, portando a 70 il numero delle esecuzioni dall’inizio dell’anno nel regno ultraconservatore del Golfo. Ali Agridas, giustiziato a Riad, e’ stato condannato per aver ricevuto in Arabia Saudita un “grosso quantitativo di droga”, ha indicato il ministro degli Intenri saudita in una nota. La sua decapitazione porta a settanta il numero delle esecuzioni nel regno dall’inizio dell’anno, secondo un conteggio della France Presse. L’ong Human Rights Watch si e’ di recente allarmata per l’aumento del numero di esecuzioni in Arabia Saudita, sottolineando che 19 persone – otto delle quali condannate per reati non violenti – sono state giustiziate tra il 4 e il 20 agosto.
Nel frattempo i radicali sono in gita per il mondo, anche alle Comore, per l’abolizione della pena di morte. Dallo Zimbabwe alle Comore, radicali in gita a spese nostre. Non sembra che il loro viaggio “umanitario” contempli una sosta in Arabia
La delegazione di Nessuno tocchi Caino e del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito e’ stata ricevuta oggi dal Ministro della Giustizia e Portavoce del Governo, Amadou Marou. La delegazione, composta da Marco Pannella, leader radicale e Presidente di Nessuno tocchi Caino, l’ex terrorista Sergio d’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino, Marco Perduca, Vice presidente del PRNTT, Matteo Angioli del Consiglio Generale del PRNTT e responsabile della campagna Stato di diritto verso Ragion di Stato e da Marco Maria Freddi, e’ stata accompagnata dal Console onorario d’Italia in Niger, Paolo di Giglio. Durante l’incontro il Ministro Amadou Marou ha reso noto che il Governo, il 23 ottobre scorso, in vista dell’arrivo della delegazione, ha ratificato il Secondo Protocollo Opzionale al Patto sui diritti civili e politici ed e’ ora impegnato nel processo di adeguamento dell’ordinamento interno ai contenuti del Patto che prevede l’abolizione della pena di morte