16 nov – E’ di sei cittadini italiani arrestati, tutti di origine nomade, il bilancio dell’indagine ‘Fulmine’ condotta dai carabinieri in Alto Adige. Il nome dell’indagine, scattata nel giugno scorso, proviene dalla devastante efficacia, rapidita’ e precisione della banda nel commettere i propri raid.
Venivano commessi anche tre o piu’ furti in un brevissimo arco temporale (tra i 5 ed i 10 minuti). Mettendo in correlazione una serie di furti su autovetture avvenuti nella zona di Merano, raccolte le testimonianze di numerosi turisti italiani e stranieri, ed analizzati gli elementi comuni a tutti gli episodi (dal modus operandi alle fasce orarie), i carabinieri della Compagnia di Merano, hanno messo in atto una serie di articolati servizi di osservazione nei pressi delle aree di parcheggio maggiormente esposte al fenomeno criminoso
.I militari sono riusciti a dimostrare e documentare 23 furti su autovetture, due tentati furti, cinque prelevamenti fraudolenti con l’utilizzo di carte bancomat rubate ed una ricettazione. Parecchia e diversificata la refurtiva recuperata (denaro in contante, computer, tablet, telefoni cellulari, borse griffate, orologi, gioielli, piccoli elettrodomestici e documenti oltre ad un potente fuoristrada usato dalla banda per i vari spostamenti). Su disposizione del giudice delle indagini preliminari Walter Pelino sono state quindi emesse sei ordinanze di custodia cautelare. (AGI)
Mettiamo in chiaro una cosa ora e per sempre: chi è nomade non è italiano e chi è italiano non è nomade.