16 nov – Le voci di un voto a marzo per il Campidoglio “sono totalmente inesistenti. Fanno parte di quel cicaleccio di cui si alimenta la politica che non è abituata a rimboccarsi le maniche”. Lo precisa a Il Messaggero il sindaco di Roma Ignazio Marino che accusa: “Il caso Tor Sapienza è il risultato di 12 anni di gestione sbagliata del progetto di accoglienza elaborato dal Viminale. Questa situazione non si è creata in un giorno, ma dal 2002 a ora. All’epoca c’erano un premier e un ministro dell’Interno, oggi ce ne sono altri”.
Intervistato anche da La Stampa, Marino sottolinea che “non è esclusiva responsabilità dei sindaci il fatto che i luoghi d’accoglienza si siano concentrati lì. Si tratta di decisioni prese di concerto con il programma del servizio protezione rifugiati del ministero dell’Interno”.
“Abbiamo mobilitato risorse che prima non esistevano” – “In base ai dati del ministero dell’Interno – aggiunge – il Lazio, con 5 milioni di abitanti, la metà della Lombardia, è la regione che accoglie oltre un quinto di tutti i rifugiati del Paese. Di questi, l’87,5 % insiste su Roma. Non è che ci sia tanto da discutere. Abbiamo mobilitato risorse che prima non esistevano. E noi non facciamo manifestazioni coi saluti fascisti”.
In questi giorni non ci sono stati esponenti del governo per le vie di Tor Sapienza perche’ “il sindaco e’ il sindaco, noi garantiamo la sicurezza attraverso le forze dell’ordine”. Lo ha detto, intervistato da Skytg24, il ministro dell’interno Angelino Alfano.
“Il sindaco di Roma e’ lui”, ha proseguito, “punto e basta.
Non c’e’ alcuna polemica personale, ma se la sbrighi lui con Roma, il suo partito e gli italiani”
Uno scarica barile…..ecco cosa avviene pur di non ammettere la verità sulle proprie responsabilità!