10 nov – PADOVA – La diatriba parte dalla richiesta del console marocchino di avere spazi pubblici per la preghiera del ramadam, richiesta negata dal primo cittadino che non accetta nemmeno di incontrare il console per discutere della questione“
Massimo Bitonci è stato anche invitato alla Festa del Trono, una delle ricorrenze marocchine più importanti, organizzata a Verona, ma non si è presentato. Ahmed El Khdar, console generale del Regno del Marocco per il Triveneto dichiarava un paio di giorni fa: «Fra due settimane conto di tornare a Padova per una visita di cortesia con il sindaco. Lo attendevamo nel capoluogo scaligero, per la nostra cerimonia, ma ha inviato un rappresentante del Comune».
La risposta del sindaco Bitonci è arrivata via Facebook: “Non ho alcuna intenzione di riceverlo! Da noi vige il principio della reciprocità! Quando nel mondo islamico i cristiani saranno rispettati e non perseguitati, allora ci parleremo. Intanto nessuna palestra pubblica per il ramadan“. E poi il cartello che vedete in fondo all’articolo.
Ci teniamo a precisare, per gli ipo-cerebrati e i poveri di spirito, che il gesto di Bitonci non pare affatto una scortesia personale contro il console o contro il Marocco, ma solo una forma di protesta per il modo in cui vengono maltrattati – e spesso anche uccisi – i cristiani nel mondo islamico in generale.
Con la consueta acidità, e senza far cenno ai cristiani perseguitati, è arrivata la risposta della onnipresente KYENGE, che ora si erige anche a paladina degli islamici. “Non è la prima volta che il primo cittadino porta avanti con coraggio le sue idee anche a costo di creare “incidenti istituzionali”. E sui social i sostenitori, intanto, gli danno man forte”.