Bologna: Giornalista del Carlino preso a calci dagli anarchici dopo l’assalto a Salvini

Ambulanza

 

9 nov – Un altro grave episodio ha concluso ieri la mattinata di tensioni attorno al campo nomadi di via erbosa. Un cronista del quotidiano ‘Il Resto del Carlino’, Enrico Barbetti, è stato circondato e malmenato da un gruppo di persone dopo la manifestazione contro il segretario leghista Matteo Salvini: erano almeno una decina, probabilmente appartenenti a gruppi antagonisti, e lo hanno inseguito e circondato, quindi spinto a terra e preso a calci. La manifestazione era ormai finita.

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IL CDR: SOLIDARIETA’ AL COLLEGA. Già in mattinata il giornalista (che è finito al pronto soccorso, dove gli è stata riscontrata la rottura di un gomito) era stato insultato da un gruppo di attivisti. “L’unica colpa di Enrico Barbetti – scrive il cdr in una nota – è stata quella di essere un giornalista del Carlino: appena saputo per quale giornale lavorava è scattata la rappresaglia. I colleghi del Comitato di redazione de il Resto del Carlino, assieme a quelli del Quotidiano Nazionale e di Quotidiano.net, alla Federazione nazionale della Stampa e all’Associazione Stampa dell’Emilia Romagna esprimono solidarietà al collega e condannano con durezza l’aggressione nei confronti di chi stava svolgendo il primo dovere di rappresentante dell’informazione, portatore di diritti costituzionalmente garantiti”

.”PRIMA GLI INSULTI POI LE BOTTE”. “Mi trovavo in via Erbosa – racconta Barbetti – quando erano già andati via tutti, polizia e manifestanti, e stavo facendo una telefonata privata. A un certo punto si è formato un gruppo di 15-20 antagonisti di area anarchica: una di loro mi ha riconosciuto e mi ha chiamato a voce alta per nome e cognome, indicando la mia testata, gli altri hanno iniziato a insultarmi: ‘Giornalista di merda del Carlino, per colpa tua c’è della gente in galera’”.”Io mi sono allontanato – prosegue il giornalista – loro mi hanno seguito e mentre qualcuno continuava a insultarmi, alcuni hanno tentato di farmi più volte lo sgambetto. A quel punto ho chiamato il 113 e mentre ero al telefono uno mi ha dato un forte calcio alla caviglia che mi ha fatto cadere a terra. Ho sbattuto il ginocchio destro e il braccio sinistro rompendomi il gomito. Mi sono rialzato e ho proseguito fino a via Arcoveggio e a quel punto loro si sono allontanati. Ringrazio per la solidarietà – conclude Barbetti – tutti quanti mi hanno chiamato”.  (LaPresse) tiscali