Evviva! Non ci dicono che siamo in una dittatura, ma confermano che non siamo in uno Stato democratico!
6 nov – A margine di una tavola rotonda organizzata dall’Associazione Res Magnae promossa con l’intenzione di approfondire e di individuare un modo per arginare la “piaga corruzione” dal titolo: “Emergenza corruzione: analisi e prospettive future” a cui hanno partecipato Raffaele Cantone, Presidente dell’ANAC, Maria Carmela Lanzetta, Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Greco Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Milano e Rossella Prezzemolo Orlandi, Direttore dell’Agenzia delle Entrate (prezzemolo perchè va ovunque, perfino alla Leopolda), alla senatrice Lucrezia Ricchiuti del Gruppo Pd, anch’essa relatrice, che segue con particolare interesse questo fenomeno per essere, oltre che membro della 6ª Commissione permanente (Finanze e Tesoro), membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, tra le altre domande è stata posta questa: restando nel tema della corruzione, non le sembra che sia proprio il mondo politico il primo a dare il cattivo esempio in quanto non sono pochi i condannati che continuano ad esercitare la loro attività parlamentare?
Risposta della senatrice Ricchiuti: “In generale nessuno paga dazio nei reati contro la pubblica amministrazione e, difatti, in Italia per le pene secondo me lievi e, comunque, per effetto della prescrizione nessuno va in galera. Questo è il problema fondamentale, QUINDI QUESTO NON è UNO STATO DEMOCRATICO. Poi passa la percezione che tanto si può fare perché non si paga e quindi alla fine conviene evadere e corrompere”.