4 nov – (WSI) – L’incremento dell’Iva, previsto dalle clausole di salvaguardia della legge di Stabilità, potrebbe determinare un crollo dei consumi delle famiglie italiane per 65 miliardi di euro nel triennio 2016-2018. A lanciare l’allarme è l’Ufficio studi di Confcommercio.
Secondo l’Ufficio studi di Confcommercio la legge di stabilità “nonostante sia condivisibile nell’impostazione generale, è troppo timida sia nei tagli di spesa che nella riduzione delle tasse”. Quindi la manovra “è destinata a portare troppo lentamente fuori dalle secche della bassa crescita il nostro Paese”.
In particolare, sulla questione delle tasse, “la manovra – ha aggiunto l’Ufficio studi dell’associazione – prevede incrementi dell’Iva e delle accise che determineranno un aggravio fiscale con inevitabili effetti depressivi su Pil e consumi”. Con i previsti incrementi dell’Iva, secondo i calcoli dell’Ufficio studi di Confcommercio, nel 2018 la crescita dei prezzi sarà del 2,5 per cento più alta rispetto al 2015.
Le nuove imposte potrebbero raggiungere nel periodo 2016-2018 “la ragguardevole cifra di 71,3 miliardi di euro”, secondo Confcommercio.
L’obiettivo del governo è di reperire oltre 53 miliardi di euro di gettito, cui si sommerebbero ulteriori entrate derivanti da provvedimenti sottoposti a clausola di salvaguardia, previste dalla legge di stabilità, pari a 18 miliardi nel triennio.
(TMNews)
Ribadiamo il concetto…la mucca se non magna erba non fa latte….c’hanno munto talmente tanto che imperterriti continuano, continuano…fino a farci crepare perchè non avremo soldi per sfamarci, mangeranno e banchetteranno solo i ricchi!!!