4 nov – Nel giorno delle stime, tra la Commissione Ue e il governo italiano volano parole grosse. “Vorrei sapere da lei, presidente Juncker, cosa pensa del premier italiano che non vuole farsi dettare la linea dai tecnocrati di Bruxelles”, chiede il capogruppo del Ppe al Parlamento europeo Manfred Weber al presidente della Commissione Jean Claude Junker.
La risposta arriva a breve giro di posta. “Devo dire al mio caro amico Matteo Renzi che io non sono il Presidente di una banda di burocrati, forse lui lo è“. Così il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, nel corso della conferenza dei presidenti in Parlamento europeo. “Io – ha aggiunto – sono il presidente della Commissione europea che è una istituzione europea, quindi invito tutti i primi ministri a rispettare la mia istituzione perché non siamo meno legittimati rispetto ad altri”.
Juncker è ritornato all’ultima riunione del vertice del Consiglio europeo, dove il presidente del Consiglio e il premier britannico, David Cameron, hanno usato toni forti nei confronti dell’Ue. Juncker non ha fatto nomi, ma ha tenuto a precisare che “non mi è piaciuto come si sono comportati alcuni primi ministri”.
Parole che avevano fatto scattare, ancor prima della risposta di Juncker, scintille nel corso dell’incontro tra l’ex presidente del Consiglio Van Rompuy e il nuovo presidente della Commissione Juncker con la conferenza dei presidenti al Parlamento europeo. “Quello che valgono sono le decisioni finali, non le espressioni che si usano. Il governo italiano – aveva replicato duro Pittella, presidente del gruppo dei socialisti e democratici – ha avuto un comportamento irreprensibile. E non accetto che si mettano in discussione le posizioni assunte dal governo Renzi in Europa, sempre leali, chiare e costruttive”.
Juncker dimostri che non è il capo di una banda di burocrati sbloccando subito i 300 miliardi che stiamo aspettando già da troppo tempo”, ha detto il capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza.
Il 24 ottobre scorso, durante il Consiglio europeo, l’Ue aveva chiesto ai Paesi membri un contributo extra per aggiustare il budget europeo dopo i nuovi parametri del calcolo del Pil. “Quando le persone producono un’arma letale come questa – aveva detto il premier britannico Cameron – non capiscono che porta le persone in tutta Europa a pensare che la Commissione europea è fatta di tecnocrati e burocrati senza anima né cuore? Questo è quello che il primo ministro italiano ha detto, e concordo con ogni parola”. L’Unione europea aveva ha chiesto alla Gran Bretagna un contributo da 2,1 miliardi di euro.
Una richiesta “inaccettabile” per il premier britannico. Il premier Renzi aveva smentito di avere utilizzato la parola ‘arma letale’, ma aveva precisato che in Europa il problema non erano tanto i costri extra, ma la “tecnocrazia e la burocrazia”.
tiscali
Mi sa tanto di teatrino atto a fortificare l’immagine di Renzi…