4 nov – Con un provvedimento notificato al Comune di Bologna il prefetto della città, Ennio Mario Sodano, ha disposto l’annullamento dei quattro atti di trascrizione di nozze gay contratte all’estero, “celebrate” nelle corse settimane dal sindaco Virginio Merola.
E’ lo stesso primo cittadino a renderlo noto in un comunicato, spiegando che il prefetto “mi ha ordinato di provvedere alla cancellazione dal registro dei matrimoni. Io questa cancellazione non la farò perché contrasta con il diritto europeo, con la nostra Costituzione, con il diritto delle persone che hanno chiesto la trascrizione, con la storia e il futuro della città che ho l’onore di rappresentare, che non vuole cittadini di serie A e serie B, e con la mia coscienza”.
“Risponderò in queste ore al Prefetto – conclude Merola – perché provveda lui al concreto annullamento e informerò le persone direttamente interessate dalla decisione di annullamento del Prefetto perché almeno possano valutare le azioni legali a loro tutela”.
Per Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, “in Italia non c’è più alcun rispetto per i diritti: vedere annullare le trascrizioni delle nozze gay anche a Bologna, dopo Roma, è un atto di intromissione dello Stato nella sfera delle relazioni di coppia e nelle relazioni affettive che viene portato avanti con noncuranza della legge che non prescrive in alcun modo che le unioni gay siano un pericolo per l’ordine pubblico. I sindaci non sono dei fuorilegge e non lo sono le coppie gay regolarmente sposate. Se Renzi come dice vuole introdurre le unioni civili non si capisce perché ci sia questo accanimento nei confronti delle trascrizioni dei matrimoni gay”. (askanews)
Il sindaco dice stupidaggini. La Costituzione non parla di nozze gay e la discriminazione non ha nulla a che fare con la composizione naturale della famiglia uomo-donna. I matrimoni gay sono illegali in Italia, quindi il sindaco obbedisca o si dimetta in quanto sta violando apertamente la legge.