Milano, 3 novembre 2014 – Via Giambellino 146, periferia di Milano. Gli agenti che reggono una scala appoggiata al balcone e due giovani rom che scendono, tra le urla degli inquilini del caseggiato popolare. Solo una volta salite nel taxi fatto arrivare dalla polizia, le due ragazze hanno avuto la certezza di aver evitato il linciaggio.
Si è chiusa così, in un’atmosfera tesissima, l’ennesima occupazione di alloggi delle case popolari. Un’episodio, quello dell’altra sera, che ha scatenato una rivolta. Una scena simile a quelle che ultimamente scuotono i quartieri Aler, da San Siro a Lorenteggio, da Molise a Corvetto, ma che poteva avere un finale drammatico. Gli inquilini non hanno smesso un attimo di urlare e di scaraventare oggetti contro l’appartamento invaso, al punto che le occupanti, due ragazze rom incinta, si sono sentite in pericolo e hanno avvertito la polizia, chiedendo aiuto per uscire.
La prima telefonata alle forze dell’ordine (e al pronto intervento Aler) è stata effettuata dagli inquilini intorno alle 20.30. La gente si era accorta che un alloggio sfitto del primo piano era stato invaso da due sconosciute che si erano introdotte in casa dal balcone e, esasperata, aveva allertato chi di dovere. Gli agenti, giunti sul posto, insieme agli ispettori dell’Aler, hanno identificato le occupanti e cercato di convincerle ad uscire. Al rifiuto delle donne, non hanno potuto procedere con lo sgombero, causa lo stato di gravidanza di entrambe.
Non appena le volanti si sono allontanate, è espolosa la rabbia. Gli inquilini si sono sentiti in balia degli occupanti e hanno iniziato a tirare sassi e altri oggetti contro l’appartamento invaso, gridando e incalzando le nomadi affinché uscissero. Non c’è stato un attimo di tregua. E le due donne, alle 23, sfinite, hanno chiamato la polizia implorando aiuto. Ormai l’obiettivo era di uscire da quella che per loro era diventata una prigione assediata da inquilini inferociti.
I poliziotti, giunti nuovamente nel caseggiato di via Giambellino, a quel punto le hanno aiutate a scendere dal balcone utilizzando una scala e tenendole lontane dalla folla, che ormai mirava al linciaggio. Alla fine le donne si sono allontanate a bordo di un taxi, mentre gli inquilini cantavano vittoria.
Anche in via Odazio 6, poco distante, gli inquilini sono sempre in guardia. La porta-finestra di un alloggio nella scala D al piano rialzato è stata sfondata per tre volte in tre settimane, ma i vicini hanno sempre sventato le occupazioni. Maria Palomares suona un fischietto quando sente la lastra di protezione crollare, chiedendo così rinforzi. E in un caso gli inquilini hanno vegliato l’appartamento per una notte intera con in mano mazze da baseball e bastoni, senza paura.
Marianna Vazzana per il giorno
Bravi inquilini linciate chiunque provi a sottrarvi le vs case.
Povere erano in stato di gravidanza, non potevano fare nulla…strano però perchè a me risulta che in più e più casi quando si tratta di donne italiane, l’ufficiale giudiziari non si fa scrupoli mettendo l’intera famiglia fuori dalla porta perchè non hanno potuto pagare l’affitto o il mutuo….