1 novembre – Si riaccendono i riflettori su Dominique Strauss-Kahn, l’ex direttore del Fondo Monetario internazionale, finito di nuovo nella tormenta per il recente suicidio di Thierry Leyne, 48 anni, suo associato in un fondo lussemburghese. Leyne si era laureato in Ingegneria presso il Technion di Haifa e aveva fatto carriera negli ambienti finanziari, in particolare in Francia, Israele, e Lussemburgo.
Il banchiere privato era il partner principale di Dominique Strauss-Kahn in un gruppo finanziario creato nel mese di ottobre 2013 e chiamato TSS (Leyne Strauss-Kahn), una banca d’investimento per la quale stavano raccogliendo 2 miliardi di euro.
Intervistato dal quotidiano “Le Parisien”, l’ex ministro socialista francese fornisce la sua versione dei fatti su questo nuovo drammatico evento.
Secondo la sua versione, agendo per conto della società LSK (Leyne Strauss Kahn & partners), Thierry Leyne – che si è suicidato a Tel Aviv il 23 ottobre gettandosi dal ventitreesimo piano dell’edificio dove risiedeva, – aveva contratto una “serie di prestiti eccessivi”. E ancora: “Ho deciso di dimettermi dalla presidenza di LSK (esattamente 3 giorni prima del suicidio di Leyne) per due motivi”, alla “fine dell’estate ho notato che il progetto non era conforme a ciò che avevamo previsto insieme”. “Thierry Leyne era il direttore generale e gestiva la società. Aveva lanciato una strategia di prestiti che ho appreso in ottobre (…) e che non potevo accettare”.
Per lui, al di là dei disaccordi sulla gestione del fondo finanziario, quello del suo socio è un “terribile dramma umano. Thierry Laine lascia una compagna e quattro figli”.
Come spesso accade in questi casi, molti sospettano che sia stato spinto